di Simone Chiusa –
Agosto 1945, gli Stati Uniti sganciano due bombe atomiche sul Giappone, ponendo fine alla Seconda guerra mondiale e aprendo una nuova epoca. Da allora la bomba atomica non è più stata impiegata in un conflitto, ma ha assunto un nuovo ruolo nel panorama geopolitico mondiale: quello di deterrente.
Equilibrio del Terrore.
Durante la Guerra fredda, Stati Uniti e Unione Sovietica hanno reso operativo un vastissimo arsenale nucleare, esponendo il mondo ad una situazione di precario ma efficace equilibrio. Ciò che garantiva la stabilità di questo equilibrio era il concetto di “Distruzione Mutua Assicurata” (in inglese MAD, Mutual Assured Destruction). Secondo questo principio, se due schieramenti contrapposti possiedono arsenali atomici, il loro utilizzo finirebbe nella distruzione di entrambi. Il risultato è così un clima di terrore, in cui nessuno dei due giocatori può permettersi la prima mossa. In un mondo nucleare, un potenziale aggressore viene scoraggiato se ritiene che l’aggredito possa reagire.
Cuba, 1962.
Nell’ottobre 1962 Cuba è teatro di una dei momenti di tensione più delicati della storia. Con la Crisi dei missili, l’umanità si è trovata a un passo dalla distruzione. In un contesto di assenza di armi atomiche, questo episodio avrebbe portato ad uno scontro diretto tra le superpotenze. Eppure la minaccia nucleare ha favorito una de-escalation diplomatica. Il presidente americano Kennedy aveva infatti trovato l’accordo con il presidente sovietico Krusciov.
Disarmo vs Sicurezza Nazionale.
Secondo i dati del FAS del 2024, nel mondo sono presenti circa 12.100 testate nucleari. Russia e Stati Uniti insieme ne detengono l’88%. Mosca ha un arsenale che conta 5580 unità in inventario (comprese inattive e in attesa di smantellamento), Washington 5044.
Nonostante i grandi passi avanti verso il disarmo, come il Trattato di Non-Proliferazione Nucleare (TNP) e il Trattato sul Divieto delle Armi Nucleari, le potenze mondiali continuano a considerare l’arma atomica come necessaria in chiave di sicurezza nazionale.
Come riportato dal resoconto della Casa Bianca sulla National Security Strategy, la politica nucleare degli USA ha tre principali obiettivi: scoraggiare gli attacchi, difendere alleati e partner, e consentire agli Stati Uniti di raggiungere i loro obiettivi se la deterrenza dovesse fallire. I costi del mantenimento del programma nucleare americano sono circa il 3% del budget annuale della difesa.
Una Spada di Damocle.
Tuttavia un mondo sul quale aleggia lo spettro atomico non può considerarsi sicuro. In particolare il principio della Distruzione Mutua Assicurata si basa sull’assunto che gli attori in campo siano razionali, quindi non disposti a correre rischi troppo alti che possano condurre a escalation su vasta scala. Il destino dell’uomo non può dipendere dalla speranza che tutti gli Stati ragionino in modo lineare. Il conflitto tra Russia e Ucraina sta portando alla luce tutte le debolezze della deterrenza nucleare, mettendo a dura prova le capacità di reazione delle potenze coinvolte.
“Ogni uomo, donna e bambino vive sotto una spada di Damocle nucleare, appesa ai più esili fili, in grado di essere tagliati in qualsiasi momento, per incidente, errore o follia. Le armi nucleari devono essere eliminate, prima che esse eliminino noi”, affermava John F. Kennedy.