Comunicato congiunto dei Ministri degli Affari Esteri di Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito e del Ministro del Commercio svedese

Cs, 26 set 12 –

Un Trattato sul Commercio delle Armi forte per un mondo più sicuro: finiamo il nostro lavoro
Il mondo ha ancora bisogno di un Trattato sul commercio delle armi, un trattato che abbia la forza e la portata necessarie per avere un impatto reale sui problemi causati da una scarsa regolamentazione del commercio delle armi convenzionali. Milioni di persone in tutto il mondo soffrono le conseguenze di una proliferazione incontrollata di tali armi e del loro traffico illecito. Ogni anno si registrano centinaia di migliaia di vittime o feriti e sono messe a repentaglio le prospettive economiche e sociali per le generazioni future. I Governi hanno ragioni evidenti per agire e portare a termine il lavoro iniziato sei anni fa.
In luglio siamo arrivati vicini all’adozione di un Trattato capace di affrontare questi problemi. I nostri Paesi hanno lavorato intensamente durante la Conferenza delle Nazioni Unite di New York per negoziare il primo Trattato completo e globale sul commercio delle armi convenzionali. Ci sono stati buoni progressi e nonostante il dispiacere di non aver potuto concludere i negoziati, non siamo assolutamente scoraggiati. Le ragioni per agire non sono diminuite.
Negli ultimi anni la stragrande maggioranza degli Stati Membri dell’ONU ha espresso il proprio impegno nel concludere un Trattato sul commercio delle armi. Il loro numero ha continuato a crescere durante i negoziati di luglio e alla fine della Conferenza più di novanta paesi hanno sostenuto una dichiarazione che esorta a continuare senza esitazioni il processo.
I nostri obiettivi non sono cambiati. Crediamo che gli Stati abbiano la responsabilità di assicurarsi che non vi sia trasferimento di armi laddove esista un chiaro rischio che queste possano essere utilizzate per gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. Il Trattato sul commercio delle armi dovrebbe essere legalmente vincolante sul piano internazionale, ma applicato a livello nazionale.  Si dovrebbe occupare di tutti i tipi di armamenti convenzionali, incluse le armi piccole e leggere, e di ogni tipo di munizioni. Vogliamo un trattato che cerchi di aumentare la trasparenza e di prevenire la diversione delle armi dal mercato legale alle reti del traffico illecito.
Durante la sua 67ma sessione, occorre che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite decida come portare a termine questo lavoro. Riteniamo che il modo migliore di raggiungere i nostri obiettivi sia quello di mantenere il processo di negoziazione nel quadro delle Nazioni Unite, coinvolgendo tutte le parti interessate. Il processo deve partire dai progressi già raggiunti a luglio, utilizzando l’ultima bozza del testo del Trattato come base per ogni futura discussione. Desideriamo inoltre che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dia un nuovo mandato per organizzare una seconda conferenza il prima possibile nel 2013.
Essendo tra i maggiori esportatori di armi in Europa, abbiamo una particolare responsabilità in questo ambito. Vogliamo concludere un Trattato sul commercio delle armi che sia forte, solido, efficace e legalmente vincolante, per fare del mondo un posto più sicuro e per ridurre il numero delle vittime innocenti dei conflitti armati.
Oggi ci rivolgiamo a Governi, società civile, industria della difesa e singoli cittadini, invitandoli a darci il loro sostegno per il proseguimento dei negoziati e il raggiungimento di un accordo sul commercio delle armi nel quadro delle Nazioni Unite. Vogliamo che si tenga al più presto una nuova tornata negoziale: è giunto il tempo per un Trattato sul commercio delle armi e noi siamo pronti a completare il nostro lavoro e a portare questo processo ad una conclusione positiva.

Ministri firmatari:
Francia: il Ministro degli Affari Esteri, Laurent Fabius
Germania: il Ministro federale per gli Affari Esteri, Guido Westerwelle
Italia: il Ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi
Regno Unito: il Segretario di Stato per gli Affari esteri, William Hague
Spagna: il Ministro degli Affari Esteri e la Cooperazione, José Manuel García-Magallo
Svezia: il Ministro per il commercio, Ewa Björling