Coronavirus. 10 milioni di contagi. L’Ue aprirà alcune frontiere, ma non agli Usa e alla Russia

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La Johns Hopkins University ha pubblicato un nuovo rapporto secondo cui i casi riconosciuto di coronavirus del mondo avrebbero superato la soglia di 10 milioni, per la precisione 10.001.527, mentre i morti sarebbero mezzo milione.
Preoccupa la situazione in Brasile, dove il presidente Jair Bolsonaro continua a presentarsi in pubblico insieme ai sostenitori senza mascherina nonostante un ordine del tribunale: nelle ultime 24 ore i casi accertati sono stati 38.693, mentre i morti 1.109, dati che portano il numero complessivo delle vittime nel paese latinoamericano a 1.313.667 di casi accertati e a 57.070 il numero dei morti.
Preoccupa anche la Colombia, dove in 24 ore si sono registrati 4.149 nuovi contagi per un totale di 88.591, dato che va oltre quello ufficiale cinese di 84.726 casi.
Il virus avanza anche in India, con 19.906 nuovi casi nelle ultime 24 ore e 410 decessi, complessivamente 528.859 contagiati riconosciuti e 16.095 morti.
In Iran sono state reintrodotte le misure restrittive dopo che si sono individuati nuovi focolai, e lì l’epidemia indica complessivamente 220.180 contagi e 10.364 morti.
Le cose vanno male anche in Russia, dove i contagi confermati sono contagi ammontano a 633.542 e i morti a 9.060.
Negli Usa il conteggio dei deceduti è arrivato a 125.434, mentre coloro che hanno contratto l’infezione sono ormai oltre i 2 milioni e mezzo, dati che ne fanno il paese più colpito dalla pandemia.
Intanto in Europa si pensa alla riapertura delle frontiere ma solo a 15 paesi, e va detto che la lista potrà subire cambiamenti fino all’ultimo: dal primo luglio potranno entrare i viaggiatori provenienti dal Nord Africa, dal Canada, dal Giappone e dall’Australia, mentre i voli saranno chiusi dagli Usa, dal Brasile, dalla Russia, dall’Arabia Saudita e dalla Turchia. Chiusi i voli anche da Israele, ma solo per una questione di simmetria, in quanto Tel Aviv continua a mantenere interdetti i voli dall’Europa.