Coronavirus. Diplomazia della solidarietà: la Russia manda aiuti agli Usa

Dopo una Telefonata di Trump a Putin. 190mila contagli, 4mila morti: l’epicentro è a New York.

di Guido Keller –

La solidarietà internazionale verso i paesi più colpiti dall’emergenza coronavirus supera le barriere geopolitiche ed i contrasti economici. Nel mondo le vittime per il Covid-19 sono oltre 42mila di cui 30mila in Europa, mentre i contagi, quelli riconosciuti, sono oltre 900mila, con gli Usa ormai investiti in pieno dalla pandemia nonostante le rassicurazioni iniziali del presidente Donald Tramp. Lì i contagi ufficiali ammontano a 200mila ed i morti a 4mila, ma continuano a giungere notizie di gente lasciata fuori dagli ospedali perché priva di ogni tipo di assicurazione sanitaria, come è successo a un 17enne poi deceduto.
Il vicepresidente statunitense, Mike Pence, ha spiegato oggi sulla Cnn di “pensare che l’Italia sia l’area più comparabile agli Stati Uniti, in questo momento”, e che “Il nostro messaggio di ieri e per i prossimi 30 giorni è che il futuro è nelle nostre mani”.
Così anche gli Usa si sono ritrovati nella condizione di non respingere gli aiuti internazionali da qualunque parte essi arrivino, perché un conto è avere i soldi, un altro è avere la merce da acquistare, in particolare mascherine ed altri presidi sanitari. Ed è la Russia di Vladimir Putin ad aver teso una mano inviando un aereo carico di mascherine ed attrezzature mediche, un Antonov An-124-100 che è partito da Mosca e che ha fatto scalo in Irlanda per fare il pieno di carburante.
Da quanto si è appreso all’iniziativa si è arrivati dopo una telefonata intercorsa tra Trump a Putin, ed il presidente Usa ha poi confermato in conferenza stampa l’invio “molto gentile” di “un carico aereo molto, molto grande di cose, equipaggiamenti medici”. Le parole di Trump come l’invio stesso del materiale sanitario sono stati molto enfatizzati sulla stampa russa, per quanto blog e social abbiano denunciato che mascherine e ventilatori per la respirazione donati qua e là mancheranno ai russi nel momento dell’emergenza, peraltro già iniziata in Russia.
La diplomazia della solidarietà c’è e funziona, anche se sarà da vedere quale sarà il prezzo in termini mediatici. Ma di certo davanti ai morti e alle economie in fibrillazione non è il momento per concentrarsi sull’immagine, e gli aiuti per i paesi in sofferenza sono sempre e comunque ben accetti.
All’Italia una mano è stata data e viene data dall’Ue e da molti paesi, dagli Usa (Trump ha promesso 100 milioni di dollari) alla Russia, dall’Albania alla Cina alla Turchia. Proprio oggi infatti un Airbus militare turco A400M con materiale sanitario, tra cui maschere, tute protettive e gel antibatterici, è arrivato in Italia e in Spagna.