CROAZIA. Profughi: Milanovic costretto a chiudere le frontiere: in 7mila sono entrati in Croazia in 24 ore

Notizie Geopolitiche –

ungheria profughi horgosTrovando chiusa la via per l’Ungheria, il fiume di profughi si è diretto verso la Croazia, che fino a ieri si era detta per bocca del premier Zoran Milanovic “assolutamente pronta a ricevere queste persone o indirizzarle dove vogliono andare, ovvero ovviamente la Germania e i Paesi scandinavi”: “Saranno in grado di attraversare la Croazia e li aiuteremo: noi siamo pronti”.
E’ successo che in sole 24 ore si sono riversati sul territorio croato qualcosa come 7mila profughi, giunti con decine di autobus e centinaia di taxi. Dal paese confinante di Tovarnik sono saliti sui treni diretti verso nord, ma vi sono centinaia di migranti, si stima 600, che nel timore di essere bloccati si sono incamminati a piedi verso la Slovenia. Zagabria ha inviato lungo le vie che percorrono i profughi gli sminatori, poiché si calcola che vi siano almeno 52mila mine inesplose risalenti al conflitto degli anni Novanta.
Visto l’inaspettato numero di migranti, la Croazia ha deciso di chiudere le frontiere, ed il premier Zoran Milanovic ha fatto sapere di aver organizzato un incontro con il collega austriaco Werner Faymann ed uno con quello sloveno Miro Cerar per discutere dell’emergenza.
Cerar ha dichiarato di voler introdurre i controlli al confine con la Croazia per monitorare il flusso dei migranti, ma ha fatto sapere che la Slovenia è pronta ad affrontare l’emergenza.
Come si diceva, la mano dura dell’ungherese Viktor Orban ha spinto i profughi a dirigersi verso la Croazia: gli scontri di ieri fra migranti e polizia a Horgos, al confine fra l’Ungheria e la Serbia, sono costati oltre 300 feriti di cui 20 poliziotti, soprattutto per il lancio dei lacrimogeni e per chi nella confusione è ricorso ad armi da taglio. Sono 316 i migranti arrestati in due giorni di entrata in vigore della legge che prevede il reato di immigrazione clandestina.