CUBA. Raul Castro annuncia viaggi all’estero più facili

Ansa, 4 ago 11 –

Una diffusa e fremente attesa aleggia da qualche giorno su Cuba. Da quando, lunedi’ scorso, il presidente Raul Castro ha annunciato che il governo ”e’ impegnato nell’aggiornamento della politica migratoria in vigore”. E sono gia’ molti i cubani che, dopo oltre mezzo secolo di quasi insormontabili ostacoli da superare in tal senso, sognano di poter viaggiare all’estero con piu’ facilita’. ”Ho un figlio negli Stati Uniti ed un altro in Spagna. E spero tanto che le nuove misure per lasciare l’isola non mi impongano ne’ visto d’uscita, ne’ termine per ritornare”, dice all’Ansa Maribel Gomez, una pensionata di 61 anni che vive a L’Avana. ”Non dovrebbero imporre troppi requisiti e richiedere solo il passaporto”, si augura invece Mario Mena, uno studente di 18 anni, che sogna di approdare in qualche altra parte del mondo ”per tentare, se riesco a racimolare dei soldi, di far fortuna altrove”. Ma il presidente Castro, parlando davanti all’Assemblea del Parlamento, non si e’ lasciato andare a dettagli: ”Stiamo avanzando nella riformulazione e nell’elaborazione di un insieme di misure che regolino tale area, alla luce delle condizioni attuali e del futuro prevedibile”, si e’ limitato a spiegare, secondo quanto ha riferito ‘Prensa Latina’. Le restrizioni per poter lasciare Cuba risalgono al periodo immediato dopo la Rivoluzione e tengono soprattutto conto dell’espatrio verso gli Usa. Il turismo all’estero dei cubani ha avuto una ‘finestra’ negli anni ’70 e ’80, quando, in gruppo, i cubani potevano visitare l’Urss ed i Paesi affini. Una finestra che si e’ pero’ definitivamente chiusa negli anni ’90 con la ”caduta del blocco socialista”. Al momento l’Iter burocratico per uscire dal Paese e’ paragonabile a una vera e proprio ‘via crucis’, spiega Maribel: ”Se ottieni i visti di qualsiasi dei due Paesi, il che non e’ facile, devi poi andare all’Ufficio Emigrazione con il passaporto valido”. ”Ma non solo – aggiunge -. E’ necessaria anche la lettera di invito di qualcuno e un timbro per il visto d’uscita che costa 150 dollari”. Spesa non da poco in un Paese in cui il reddito medio mensile e’ di 25 dollari. Anche se spesso parenti ed amici dall’estero provvedono al pagamento. Raul Castro ha pero’ gia’ messo le mani avanti: ”La flessibilizzazione della politica migratoria – ha specificato – terra’ conto del diritto dello Stato di difendersi dai piani di ingerenza e sovversivi del governo Usa e dei suoi alleati”. E ha avvertito: ”Si includeranno misure per preservare il capitale umano creato dalla Rivoluzione, di fronte al furto di talenti che mettono in atto i Paesi potenti”.