Dazi Usa: Italia “graziata” dai nuovi aumenti grazie al lavoro diplomatico

di Guido Keller

Il presidente Usa Donald Trump ha in qualche modo “graziato” l’Italia sui dazi. Così se la sovrattassa sugli aerei importanti dall’Unione Europea sale dal 10% al 15%, il rappresentante speciale al commercio Robert Lighthizer ha comunicato l’intenzione per il momento di lasciare invariati i dazi approvati in precedenza sull’importazione di prodotti dell’agroalimentare, compresi il Grana, il Parmigiano Reggiano, i salumi, la mortadella e liquori come il limoncello. Aggiunti alla lista dei beni da tassare le carni tedesche e francesi.
Il totale dei beni europei che per entrare negli Usa incontreranno i dazi ammontano a 4,5 miliardi di dollari contro i 7,5 miliardi autorizzati dal Wto, cioè la cifra che l’Unione Europea ha versato alla Airbus come aiuti di stato, per cui non è escluso che Trump decida in futuro di tassare merci per altri 3 miliardi. Va detto che a pbreve vi sarà la sentenza del Wto sugli aiuti Usa alla Boeing, anche la sanzione dovrebbe essere minore rispetto a quella comminata all’Ue.
A scongiurare la nuova lenzuolata di dazi è stato un lavoro certosino della diplomazia italiana, ed è stato un argomento trattato nella recente visita in Italia del vice presidente Mike Pence; nella stessa direzione si sono mossi l’ambasciatore italiano a Washington Armando Varricchio e il sottosegretario agli Affari esteri Ivan Scalfarotto, il quale era a gennaio negli Usa. Ai deputati e senatori statunitensi di origine italiana è stata inviata una lettera con l’invito a fare pressioni perché il Made in Italy non venisse ulteriormente tassato.
Scalfarotto ha parlato di “un gioco di squadra tra governo, ambasciata e associazioni imprenditoriali”, e si è detto “particolarmente soddisfatto dell’esito del negoziato e in particolare del fatto che sono state tenute in considerazione per la decisione finale tutte le argomentazioni a tutela del Made in Italy che abbiamo presentato nei giorni scorsi alla Casa Bianca, USTR, Dipartimento del Commercio, Dipartimento di Stato e Congresso. L’Italia rischiava infatti dazi aggiuntivi su vino, pasta, caffè, pellame e molti altri prodotti agroalimentari e non solo, oltre che un inasprimento dei dazi su formaggi duri e liquori già stabiliti a ottobre”.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sarà prossimamente a Washington per far progredire quanto discusso con Trump al World economic forum di Davos, ovvero individuare un accordo commerciale con gli Usa, “da raggiungere in tempi rapidi”, che sia equo ed accettabile per entrambe le parti.

Ivan Scalfarotto. (Foto: Facebook).