Del Re, ‘ripresa post Covid sia verde, inclusiva e giusta’

Farnesina

La Vice Ministra agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Emanuela Del Re, ha partecipato all’incontro del Gruppo di Contatto dei Ministri dello Sviluppo, sul tema “La ripresa verde, inclusiva e resiliente, dal COVID-19”. Il Gruppo di contatto dei Ministri dello sviluppo è un’iniziativa del Regno Unito e del Canada per discutere dei temi legati alla risposta alla crisi causata dal Covid-19; questa è stata la sesta riunione da marzo.
“La crisi del Covid-19 ha drammaticamente esposto il nesso tra degrado ambientale, da un lato, e malattie infettive, disuguaglianze socioeconomiche e crescita insostenibile, dall’altro.” – ha esordito la Vice Ministra nel suo intervento.
“Ritengo pertanto che ricostruire meglio implichi anche la promozione di politiche, regolamenti, imprese, ispirati da un green deal, da un nuovo contratto sociale e da un riequilibrio del rapporto tra uomo e natura. Ciò di cui abbiamo bisogno è un modello circolare di economia che sfrutti le opportunità offerte dalla 4a Rivoluzione Industriale e metta al centro le persone e il pianeta”, ha proseguito.
“Nella cooperazione allo sviluppo, ci troviamo di fronte all’opportunità di integrare le considerazioni ambientali nei nostri sforzi di sviluppo, promuovendo così un circolo virtuoso. La nostra visione dovrebbe essere ambiziosa e realistica: dovremmo integrare sicuramente un’ambizione verde nella nostra azione di sviluppo, ma dovremmo anche considerare la situazione peculiare dei paesi partner, in particolare dei meno sviluppati, che può richiedere approcci graduali, pragmatici e ad hoc. “ Per Del Re, al fine di rendere la ripresa inclusiva e giusta “dovremmo investire di più nelle politiche attive del mercato del lavoro responsabilizzando le persone. Formazione e nuove competenze devono essere promosse per aiutare coloro che sono rimasti indietro a causa della trasformazione dei nostri sistemi socioeconomici”.
“Nel fare ciò” – ha concluso la Vice Ministra – “la nostra azione dovrebbe essere basata sulla scienza, sfruttare il potenziale di soluzioni rispettose della natura, promuovere una transizione giusta e inclusiva nella costruzione di un futuro che non può che essere un futuro comune”.