Della Vedova, ‘rispetto dei diritti umani nel contrasto al crimine organizzato’

Farnesina

Il Sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Benedetto Della Vedova, ha aperto l’evento organizzato da ISPI in partenariato con PMI IMPACT: “Ripensare la cooperazione internazionale contro i traffici illeciti”. L’evento è il primo di una serie di “regional meetings” che scandiscono il percorso verso la settima edizione dei MED Dialogues.
L’evento, svoltosi a porte chiuse, ha visto la presenza di tutti gli attori nazionali e internazionali più rilevanti, a partire dalle Istituzioni italiane, a cui si aggiungono le Organizzazioni internazionali, il settore privato, l’Università e le Forze dell’ordine. L’occasione ha consentito di approfondire un tema di crescente rilevanza come quello dei traffici illeciti, in virtù delle molteplici implicazioni che, specie nei legami a doppio filo con il crimine organizzato e i gruppi terroristici, esso ha sul panorama di sicurezza nel contesto del Mediterraneo allargato.
Il Sottosegretario ha evidenziato come la crisi pandemica ci ricorda che il multilateralismo è l’unica via da seguire. “Dobbiamo rafforzare la cooperazione internazionale. Dobbiamo sviluppare strategie per affrontare le cause profonde che portano alla criminalità organizzata e rafforzare la cooperazione tra forze dell’ordine e attori giudiziari dei diversi Paesi”.
“L’Italia” – ha proseguito Della Vedova – “attribuisce la massima importanza alla cooperazione internazionale nella lotta contro le sfide transnazionali, come dimostra il nostro impegno per la Convenzione di Palermo sul crimine organizzato transnazionale. Oggi, attraverso il lancio del suo Meccanismo di Revisione – fortemente promosso dall’Italia – siamo particolarmente impegnati a far in modo che la convenzione rimanga uno strumento vivente, in grado di adattarsi all’evoluzione dello scenario di sicurezza”.
“Infine” – ha concluso il Sottosegretario – “il rispetto dello Stato di diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali dovrebbe sempre guidare le nostre azioni. Si tratta di una componente centrale dei nostri sforzi per prevenire e contrastare la criminalità organizzata, anche in circostanze eccezionali come l’attuale pandemia”.