Ecuador. I primi due anni di presidenza Moreno e le distanze dal suo predecessore Correa

di Alberto Galvi

Il presidente dell’Ecuador Lenin Moreno, dopo due anni dall’inizio del suo mandato come massima autorità politica del suo paese, ha preso le distanze dal suo predecessore Rafael Correa. Inoltre il consolidamento delle relazioni con Washington e le privatizzazioni hanno fatto girare verso politiche liberiste l’operato della sua presidenza, che all’inizio sembrava essere il proseguimento del socialismo di Correa.
Dopo due mandati consecutivi dal 2007 al 2017 Correa lasciò il governo nel maggio del 2017, ma non prima di aver negoziato un emendamento alla Costituzione che estendeva all’infinito la possibilità di candidarsi alle elezioni.
Durante il primo anno di presidenza, Lenin Moreno ha indetto un referendum con sette quesiti tra cui quello sull’annullamento della legge sulla rielezione indefinita, proprio per non permettere che Correa, compagno di partito di Moreno in Alianza Pais potesse nuovamente ricandidarsi. L’ex presidente Correa definì queste misure un tradimento e definì Moreno un impostore.
La lotta si spostò sul terreno elettorale con la vittoria del “SI” per tutti e sette i quesiti referendari. La sfida immediata per Lenin Moreno è stata quella dell’economia, che è tornata anche se lentamente a crescere reinserendo il settore privato.
L’accordo firmato nel 2019 tra il governo di Lenin Moreno e l’lFM ( International Monetary Fund) contempla altri impegni oltre a ridurre il debito del paese, come la realizzazione di una riforma del lavoro e incoraggiare gli investimenti privati.
L’organizzazione multilaterale ha annunciato che l’accordo durerà per tre anni, e l’importo approvato dall’IMF per l’Ecuador è di 4,2 miliardi di dollari. Inoltre gli accordi presi dal presidente Moreno per ricevere aiuti finanziari anche da altre organizzazioni multilaterali, come l’IDB ( Inter-American Development) e la World Bank,ammontano ad una cifra di 6 miliardi di dollari, per un totale complessivo di 10,2 miliardi di dollari.
Entrambi i leader sono stati toccati anche da inchieste giudiziarie per corruzione. In questi due anni le sentenze per questo reato hanno coinvolto anche molti altri politici ecuadoriani. Un nuovo caso di corruzione ha colpito recentemente l’ex presidente Correa. Si tratta di una irregolarità di pagamenti per 9 milioni di dollari nell’ambito della costruzione delle dighe Baba e Carrizal-Chone costruite dalla società di costruzioni OAS SA. Un’altra inchiesta che ha colpito la classe dirigente ecuadoriana è stata sicuramente quella delle tangenti Odebrecht.
L’ex vicepresidente Glas e altri funzionari dell’ex presidente Rafael Correa sono rimasti in carcere per il loro presunto coinvolgimento in questo scandalo. Nell’inchiesta Ina Papers invece è stata coinvolta la famiglia del presidente Moreno, che li collega alla società offshore Ina Investment Corporation.
La vera distanza tra Lenin Moreno e Rafael Correa la si vede nella politica estera, con l’avvicinamento dell’Ecuador nei confronti degli Stati Uniti e l’allontanamento dal Venezuela di Maduro. L’Ecuador nell’agosto del 2018 ha lasciato l’ALBA (Alianza Bolivariana para los Pueblos de Nuestra América ) come protesta al fine di trovare una soluzione politica in Venezuela e per fermare il massiccio esodo dei suoi abitanti verso il paese Sudamericano. Il governo ecuadoriano per prendere ulteriormente le distanze dal Venezuela ha lasciato anche l’UNASUR (Unión de Naciones Suramericanas) fondata dal venezuelano Chavez e dal brasiliano Lula per aderire al Prosur (Foro para el Progreso de América del Sur), fortemente voluta invece dal presidente cileno Sebastián Piñera al fine di promuovere l’integrazione dell’America del Sud.
Una vicenda internazionale che ha coinvolto l’Ecuador è stata quella di Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, che ottenne rifugio nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, il 19 giugno 2012.
In questa occasione la distanza tra Correa e Moreno è lampante. Correa ha tutelato Assange per una questione ideologica creando un caso diplomatico che lo contrapponesse agli Stati Uniti, per i quali Assange è un cospiratore che è entrato nelle banche dati dei suoi siti governativi per rubare documenti riservati. Per il presidente Moreno, il fondatore di WikiLeaks è diventato un ospite sgradito perché ha ripetutamente violato le convenzioni internazionali, utilizzando apparecchiature elettroniche proibite per accedere ai file di sicurezza dell’ambasciata, creando una fuga di notizie sul presidente Moreno e la sua famiglia che hanno portato alle successive inchieste. ​
La contrapposizione tra il presidente Moreno e Rafael Correa e i casi di corruzione che hanno coinvolto figure di primo piano del partito di Alianza Pais, hanno generato una divisione interna nel partito dopo aver dominato la politica ecuadoriana per un decennio. Durante le elezioni amministrative di domenica 24 marzo 2019, la coalizione capeggiata da Moreno è cresciuta grazie all’aumento dei voti avvenuto nei movimenti locali, portando alla frammentazione del consenso elettorale. Il panorama politico che esce da codeste elezioni fa notare che la ristrutturazione che Alianza Pais ha fatto al suo interno non è stata sufficiente per recuperare la leadership politica, mentre il governo Moreno ha sempre più consenso, allontanando lo spettro dell’ex presidente Correa.