Ecuador, Lasso rinsalda i rapporti con gli Usa e cerca la rielezione

di Paolo Menchi

La particolare posizione geografica dell’Ecuador, che lo vede in mezzo tra Perù e Colombia e cioè tra i maggiori produttori mondiali di coca, lo ha trasformato in una delle maggiori vie di transito della droga che viene esportata negli Usa e in Europa dalle organizzazioni criminali.
Proprio la violenza e la lotta ai narcotrafficanti sono stati tra i principali temi trattati nell’incontro tra il presidente Lasso e il suo omologo americano Biden.
Il presidente ecuadoriano ha dichiarato di aver bisogno di cinque miliardi di dollari per i prossimi tre anni da investire nella lotta alla violenza e uno degli scopi del suo incontro era proprio quello di chiedere finanziamenti, contando sul fatto che gli Usa cercano sempre l’appoggio dei governi sudamericani per bloccare il traffico di stupefacenti prima che arrivino sul loro territorio.
Anche il problema dell’immigrazione è stato un tema importante dei colloqui, nel corso dei quali sono state ribadite le linee guida della Conferenza degli stati americani dello scorso luglio in cui si dava pieno appoggio all’immigrazione regolare cercando di combattere quella clandestina, gestita da criminali senza scrupoli.
In questo senso l’Ecuador si è distinto per l’accoglienza delle numerose persone scappate dal Venezuela a causa della forte crisi economica che negli ultimi anni ha impoverito notevolmente il Paese.
Uno delle cose che stava più a cuore a Guillermo Lasso erano però i rapporti economici tra i due paesi ed aveva la speranza che si potessero gettare le basi per arrivare a un vero e proprio accordo di libero scambio con gli Usa (unico paese latino-americano del Pacifico a non averlo) ma, al momento, il trattato sembra ancora prematuro, anche se Biden ha ribadito la volontà che tra le due nazioni ci sia piena collaborazione ed interscambio anche sul fronte del commercio.
In tema di politica interna Lasso ha dichiarato di volersi presentare di nuovo alle elezioni del 2025, a suo dire per portare avanti il programma economico che ha iniziato, proprio quando la sua popolarità ha toccato il livello più basso dal momento della sua elezione avvenuta nel maggio 2021.
Secondo un recente sondaggio di un istituto indipendente, solo il 15% approva l’operato del presidente mentre il 42% disapprova totalmente la sua gestione.