di Alberto Galvi –
Al primo turno del 7 febbraio scorso si è votato in Ecuador per eleggere il presidente, il vicepresidente, i 137 membri dell’Assemblea nazionale e i 5 membri del parlamento andino. L’inizio della campagna elettorale per il secondo turno partirà il 16 marzo prossimo. Arauz ha intanto stretto legami con altri presidenti di sinistra nella regione come Alberto Fernández in Argentina e Luis Arce in Bolivia.
Nel secondo turno delle elezioni presidenziali in Ecuador l’economista di sinistra Andres Arauz affronterà per il ballottaggio il conservatore Guillermo Lasso, dopo un voto viziato da accuse di frode e che si svolgerà nel mezzo di un peggioramento della crisi economica.
L’Ecuador è pieno di debiti da quando i profitti del boom petrolifero che si sono ottenuti durante la presidenza Correa si sono prosciugati sotto Moreno, mentre il prezzo globale del greggio è crollato. Durante il mandato di Moreno, il debito nazionale è passato dal 26 per cento del PIL al 44 per cento.
Le politiche di austerità adottate da Moreno hanno frenato la spesa in cambio di prestiti del Fondo monetario internazionale per sostenere la vacillante economia basata sul dollaro. Durante la sua campagna Arauz ha promesso che non è nei suoi piani mantenere l’accordo firmato tra il FMI (International Monetary Fund) e l’attuale presidente, Lenín Moreno, per ricostruire l’economia del Paese.
Secondo i risultati finali del 7 febbraio Arauz dell’alleanza UNES (Unión por la Esperanza) ha vinto il primo turno con il 32,72 per cento dei voti. Arauz è il candidato successore dell’ex presidente di sinistra Rafael Correa, che attualmente vive in Belgio per eludere una condanna per corruzione e che ha ancora consenso nel Paese.
Il suo avversario al secondo turno sarà l’ex banchiere Lasso del movimento CREO (Creando Oportunidades), che ha preso il 19,74 per cento dei voti. Lasso è candidato per la terza volta alle presidenziali, ma ha fatto sapere che rispetterà l’accordo con il Fmi, tranne che per l’aumento dell’IVA, facendo riferimento a una misura controversa che cerca di aumentare la riscossione delle tasse in un Paese con alti livelli di deficit e debito pubblico.
Il ballottaggio avrà luogo il prossimo 11 aprile, mentre il presidente in carica Lenin Moreno, il cui mandato scade il 24 maggio, non ha chiesto la rielezione. Secondo i dati del governo la pandemia di coronavirus ha aumentato la pressione sull’economia, con circa 6,4 miliardi di dollari di perdite attribuite direttamente alla crisi sanitaria.