EGITTO. Manifestazioni anti-israeliane, sale la tensione. Bandiera egiziana sventola su ambasciata di Israele

Ansa, 21 ago 11 –

di Remigio Benni – Sempre alta la tensione tra Egitto e Israele, dopo gli attacchi di giovedì scorso nel deserto del Negev e la morte di cinque militari egiziani durante la rappresaglia dell’esercito israeliano. A tal punto che oggi la bandiera egiziana sventolava sulla sede dell’ambasciata israeliana al Cairo, per iniziativa di un giovane, Ahmad Shehat, subito definito ”eroe” e battezzato ‘Flagman’ (uomo bandiera, con richiamo al nome del popolare personaggio dei fumetti Spiderman, uomo ragno) da altri manifestanti. L’ardito egiziano ha scalato i 17 piani dello stabile in cui ha sede la missione diplomatica, ha bruciato la bandiera israeliana che sventolava davanti ad una finestra, e l’ha sostituita con il tricolore nero-bianco-rosso egiziano. Mentre razzi continuano ad essere lanciati da Gaza sul territorio israeliano – ma qualcuno e’ caduto anche in territorio egiziano – fonti di stampa ufficiali del Cairo hanno affermato che le scuse fatte da Israele, oggi rafforzate dalle condoglianze personali del presidente Shimon Peres alle famiglie delle vittime, e l’invito all’esercito egiziano a partecipare all’inchiesta avviata dai militari israeliani non sono sufficienti a far sbollire la rabbia del popolo. Si spiegano anche cosi’ i grandi festeggiamenti per celebrare Ahmad Shehat, portato sulle spalle da altre centinaia di manifestanti che da venerdì avevano cominciato a protestare sul ponte che passa davanti alla sede diplomatica israeliana e che tuttora vi si trattengono, dicendosi pronti a non andare via fino a quando l’ambasciatore di Israele non sara’ espulso dall’Egitto. ”Ho approfittato della distrazione dei militari per il cambio della guardia – ha detto Shehat, gratificato anche di una conferenza stampa nel sindacato dei giornalisti – e ho superato lo stretto servizio di controllo che circonda il palazzo. Quando ho cominciato a scalare l’edificio un ufficiale mi ha gridato di tornare indietro ma ha subito desistito per la pressione e le grida di festa dei miei compagni”. Proteste contro Israele anche ad Ismailia, mentre al Cairo e’ arrivata una delegazione che sarebbe guidata dall’ex ambasciatore israeliano Cohen, per tentare una mediazione. Forse gia’ riuscita, se i toni del governo del Cairo pur duri mantengono un tono diplomatico in un comunicato secondo il quale ”il sangue degli egiziani non vale poco ed il governo non accetterà che venga versato per niente”. Nessuno conferma se il richiamo dell’ambasciatore egiziano da Tel Aviv, annunciato dal governo, sia avvenuto effettivamente o se avverra’. Un’altra impresa anti-Israele e’ stata compiuta oggi da hackers egiziani, penetrati nel sito web di una radio israeliana sul quale hanno inserito un messaggio per ricordare che ”non saranno perdonate le uccisioni da parte di Israele di altri militari egiziani”. Ancora piu’ pesante la reazione della Lega Araba, il cui segretario generale, Nabil El Arabi, ha definito un ”crimine di guerra” i raid israeliani contro Gaza ed ha chiesto all’Onu procedure urgenti per fermare l’offensiva.