Elezioni politiche: oggi ultimo giorno di voto per gli italiani all’estero

Giuseppe Arnone (Centrodestra), 'Voto per posta da sostituire con quello elettronico'.

di Daniele Priori –

Ultimo giorno di voto per gli italiani all’estero che avranno tempo fino alle 16 di oggi per esprimere via posta la loro preferenza. Gli italiani all’estero eleggeranno complessivamente 8 deputati e 4 senatori, così suddivisi: 3 deputati e un senatore in Europa, 2 deputati e un senatore in Sudamerica, 2 deputati e un senatore in Centramerica, un deputato e un senatore in Asia-Africa-Oceania.
Tra i candidati per la circoscrizione Europa c’è Giuseppe Arnone, candidato nella lista di Centrodestra “Salvini, Berlusconi, Meloni” nel collegio Europa alla Camera dei Deputati che propone come “primo punto una volta in Parlamento” proprio la riforma del voto degli italiani all’estero.

Cambiare a favore del voto elettronico.
Il voto all’estero è una grande conquista di democrazia e diritto per i nostri connazionali di ogni continente. Esso va messo in sicurezza, tutelato e difeso. Lo hanno sporcato coloro che, disonorando sé stessi e il Parlamento, si sono fatti eleggere con i brogli organizzati, che non devono né possono ripetersi. Non giovano le fake news e i video artefatti che circolano in questi giorni. Ci impegniamo, sin da subito, affinché il prossimo Parlamento intervenga sulle modalità del voto all’estero, riformando l’attuale sistema per corrispondenza con l’espressione elettronica, rendendo lo stesso più accessibile a tutti, garantendone la sicurezza, la segretezza e la personalità. Ritengo inoltre che vada istituito un Ministero per gli Italiani all’estero che possa essere oggetto di garanzia e di tutela, non solo per quanto riguarda il valore degli stessi connazionali ma anche perché essi rappresentano l’Italia in termini di ricchezza umana, creativa e produttiva”.

Centri d’ascolto e un fondo per gli italiani in difficoltà oltreconfine.
Tra i punti del programma di Arnone per gli italiani all’estero c’è anche la creazione di centri d’ascolto e un fondo d’assistenza da destinare ai nostri connazionali oltre confine.
“Tutti vantano l’importanza della presenza italiana all’estero ma, nessuno pensa ai tanti nostri connazionali espatriati o residenti in altri paesi che possono trovarsi occasionalmente in difficoltà” sottolinea Arnone.
“Costoro a volte non hanno nessuno, e men che meno le istituzioni, che li possano aiutare, guidare, consigliare o sostenere. Le difficoltà di orientamento in una nuova realtà, come ostacoli linguistici, sistemi legali e burocratici diversi o imprevisti (malattia o perdita del lavoro), per i nostri connazionali, possono avere conseguenze anche molto spiacevoli, soprattutto se si è soli e le istituzioni sono lontane. Per questo occorre creare i CAIE, Centri di
Ascolto per Italiani all’Estero, sportelli o uffici in cui gli Italiani che si recano o che risiedono all’estero possano trovare attenzione ed aiuto. Ai Caie si dovrà affiancare un Fondo per Italiani all’estero non autosufficienti, a cui possa accedere rapidamente e facilmente chiunque si trovi in improvvise ed occasionali difficoltà. Tale Fondo può essere facilmente istituito ed alimentato dai proventi economici delle esportazioni: si può attingere dalla percentuale del fatturato che le aziende devono destinare alla solidarietà. Quella dei CAIE e del FIE è una proposta concreta che ho inserito nel mio programma, in virtù della mia esperienza sia di vita, sia lavorativa all’estero”.