Francia. Marsiglia: i delegati indigeni esortano i leader mondiali a tutelare l’Amazzonia entro il 2025

di Alberto Galvi

Durante una conferenza di nove giorni a Marsiglia i delegati indigeni dell’Amazzonia esortano i leader mondiali a sostenere un nuovo obiettivo per proteggere l’80 per cento del bacino amazzonico entro il 2025. Diverse migliaia di funzionari, scienziati e attivisti, riunitisi in questi giorni nella città francese, stanno gettando le basi per i colloqui del prossimo anno delle Nazioni Unite nella città cinese di Kunming, dove i governi di tutto il mondo discuteranno gli obiettivi per proteggere la biodiversità nel prossimo decennio.
Secondo una ricerca pubblicata lo scorso anno, poco meno del 50 per cento del bacino amazzonico è attualmente sotto una qualche forma di protezione ufficiale o di amministrazione indigena, ma la pressione dell’allevamento, dell’estrazione mineraria e dell’esplorazione petrolifera sta crescendo.
In Brasile la deforestazione è aumentata da quando il presidente Jair Bolsonaro è entrato in carica nel 2019, suscitando proteste internazionali. Il bacino amazzonico nel suo insieme ha perso il 18 per cento della sua copertura forestale originale, mentre se la deforestazione raggiungesse il 20-25 per cento, potrebbe far precipitare l’Amazzonia in una spirale senza ritorno.
Il raduno di Marsiglia è l’ultimo Congresso mondiale sulla conservazione, un evento organizzato ogni quattro anni dall’IUCN (International Union for the Conservation of Nature), un forum che riunisce governi, società civile e ricercatori.
La COICA (Coordinadora de las Organizaciones Indígenas de la Cuenca Amazónica), che rappresenta i gruppi indigeni in nove nazioni del bacino amazzonico, vuole che il Congresso approvi la dichiarazione “Amazonia 80×2025”, per dare un maggior risalto alla sua proposta ai colloqui nella città di Kunming.