di Shorsh Surme –
Gli Stati Uniti hanno presentato una bozza di risoluzione ai membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite riguardante l’istituzione di una forza di internazionale di interposizione nella Striscia di Gaza, la quale opererebbe per un minimo di due anni con possibilità di proroga fino alla fine del 2027, secondo un documento citato dal sito web di notizie Axios.
I negoziati tra i membri del Consiglio di sicurezza sulla bozza di risoluzione dovrebbero iniziare entro pochi giorni, con l’obiettivo di votarla nelle prossime settimane. Si prevede che le prime truppe saranno schierate a Gaza entro gennaio del prossimo anno.
L’obiettivo principale della bozza di risoluzione è garantire la sicurezza a Gaza durante la fase di transizione, che prevede il graduale ritiro dell’esercito israeliano dalle aree che occupa nella Striscia, oltre alle riforme all’interno dell’Autorità Nazionale Palestinese in preparazione della sua assunzione del controllo a lungo termine su Gaza.
La forza sarà esecutiva, non di mantenimento della pace, il che significa che interverrà attivamente per garantire la sicurezza, non solo per monitorare la situazione. Includerà truppe provenienti da diversi paesi e opererà in coordinamento con il Consiglio per la Pace di Gaza.
Questo è avvenuto dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che la tregua tra Hamas e Israele nella Striscia di Gaza è “solida, non fragile”.
In un’intervista televisiva alla CBS, andata in onda lunedì, ha affermato che “Hamas può essere annientato immediatamente se non si comporta bene, e lo sa”. Ha anche affermato di “poter disarmare Hamas rapidamente, se lo volesse”, come ha affermato.
Sempre a proposito la pace a Gaza, lunedi i ministri degli Esteri dei paesi islamici, riuniti a Istanbul per discutere del futuro della Striscia, hanno sottolineato che essa dovrà venire governata esclusivamente dai palestinesi, respingendo qualsiasi “nuova amministrazione fiduciaria” imposta due settimane dopo l’entrata in vigore del cessate-il-fuoco tra Israele e Hamas.
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha dichiarato in una conferenza stampa che “I palestinesi devono governare i palestinesi e i palestinesi devono garantire la propria sicurezza”. Ha aggiunto che “Gaza deve essere ricostruita e i suoi abitanti devono tornare alle loro case. Deve guarire le sue ferite. Ma… nessuno vuole vedere l’emergere di una nuova amministrazione fiduciaria”. Ha sottolineato che “qualsiasi azione intrapresa per risolvere la questione palestinese… non deve rischiare di creare le basi per nuovi problemi. Stiamo prestando molta attenzione a questa questione”, e ha espresso la speranza di una rapida “riconciliazione interna palestinese” tra Hamas e l’Autorità Nazionale Palestinese guidata da Mahmoud Abbas. Ha affermato che tale riconciliazione “rafforzerebbe la rappresentanza della Palestina all’interno della comunità internazionale”.












