di Giuseppe Gagliano –
Un’articolo di +972 Magazine rivela una dimensione inquietante del conflitto in corso tra Israele e Gaza, sottolineando il ruolo cruciale che le principali aziende tecnologiche statunitensi, come Amazon, Google e Microsoft, starebbero svolgendo nel supportare le operazioni militari israeliane. Secondo l’inchiesta, l’esercito israeliano utilizzerebbe i servizi di cloud computing e intelligenza artificiale forniti da queste aziende per raccogliere, archiviare e analizzare enormi quantità di dati sulla popolazione di Gaza, facilitando così operazioni militari che hanno portato alla morte di numerosi civili palestinesi.
Il colonnello Racheli Dembinsky ha confermato nel corso di una conferenza nei pressi di Tel Aviv che l’esercito israeliano fa uso dei servizi di cloud di Amazon Web Services (AWS) e delle capacità avanzate di intelligenza artificiale offerte da Google e Microsoft. Questi strumenti permettono all’esercito di gestire una quantità esponenziale di dati e di migliorare l’efficacia operativa delle sue azioni militari. Con l’inizio dell’invasione terrestre di Gaza nell’ottobre 2023, i sistemi interni dell’esercito non erano più sufficienti per gestire l’enorme mole di utenti e di dati, spingendo così l’esercito a rivolgersi alle soluzioni cloud del settore privato.
L’accordo noto come Project Nimbus, firmato nel 2021, ha permesso ai ministeri governativi israeliani di trasferire i loro sistemi informatici sul cloud pubblico gestito da Amazon e Google, ricevendo in cambio servizi avanzati. Nonostante le proteste dei dipendenti di queste aziende, che chiedevano di interrompere la collaborazione con l’esercito israeliano, l’accordo ha continuato a espandersi, con la costruzione di data center in Israele nel 2022 e 2023. Questi data center forniscono all’esercito israeliano la capacità di archiviazione necessaria per gestire miliardi di file audio e altre informazioni di intelligence.
Le capacità offerte dal cloud pubblico di Amazon sono state particolarmente apprezzate per la loro “archiviazione infinita”, che permette di raccogliere informazioni dettagliate su quasi tutti i residenti di Gaza. Questa raccolta massiva di dati facilita le operazioni militari permettendo all’esercito di identificare e colpire obiettivi specifici con maggiore precisione. Tuttavia questa collaborazione solleva gravi questioni etiche e legali, dato che le tecnologie fornite dalle aziende tecnologiche vengono utilizzate in operazioni che comportano la morte di civili e violazioni dei diritti umani.
La situazione descritta da +972 Magazine evidenzia come la convergenza tra il settore tecnologico privato e le operazioni militari possa amplificare il potere distruttivo delle forze armate, portando a conseguenze devastanti per le popolazioni civili coinvolte. La collaborazione tra le aziende tecnologiche statunitensi e l’esercito israeliano non solo complica la responsabilità etica di queste imprese, ma pone anche interrogativi sull’uso delle tecnologie avanzate in contesti di conflitto e sulla necessità di regolamentare tali pratiche per prevenire abusi e crimini di guerra.