Giamaica. Una commissione per combattere la crisi economica e il coronavirus

di Alberto Galvi –

Nei giorni scorsi il premier giamaicano Holness del JLP (Jamaica Labour Party) ha annunciato la formazione di una commissione con il compito di delineare le misure da attuare per riprendere gradualmente a svolgere in sicurezza le attività produttive e commerciali in questo periodo di pandemia.
Questo gruppo di esperti è incaricato di sviluppare un piano d’azione coadiuvato con il ministero della Sanità, in seguito alle misure prese dal governo per ridurre il contagio da coronavirus.
Holness ha affermato che l’istituzione della commissione segue la delibera del governo al fine di arginare la crisi economica che si è venuta a creare nel corso delle ultime due settimane.
Per arginare la pandemia da coronavirus, il ministro degli Esteri e del Commercio con l’estero Kamina Johnson Smith, ha annunciato nuovi rigorosi protocolli per i giamaicani che desiderano tornare a casa durante la crisi del COVID-19, incluso il mantenimento di una quarantena di 14 giorni.
La commissione sarà presieduta dal ministro delle Finanze, Nigel Clarke, che è uno dei numerosi membri del gabinetto. Gli altri membri sono: Audley Shaw, ministro dell’Industria, del Commercio, dell’Agricoltura e della Pesca, Edmund Bartlett ministro del Turismo, della Scienza, dell’Energia e della Tecnologia, Fayval Williams ministro dello Sviluppo economico e Daryl Vaz titolare del dicastero del Lavoro.
Altri membri della commissione sono: il professor Gordon Shirley, presidente e amministratore delegato della PAJ (Port Authority of Jamaica), Ivan Anderson, amministratore delegato della NROCC (National Road Operating and Constructing Company), Keith Duncan, presidente della PSOJ (Private Sector Organisation of Jamaica), Lloyd Distant Jr, presidente della JCC (Jamaica Chambers of Commerce), Richard Pandohie, presidente della JMEA (Jamaica Manufacturers & Exporters Association) e Omar Robinson, presidente della JHTA (Jamaica Hotel & Tourism Association).
Nella task force sono presenti anche Donovan Wignall, il presidente dell’Alleanza MSME (Small and Medium-Sized Enterprises), Helene Davis-White, presidente della JCTU (Jamaica Confederation of Trade Unions), Lenworth Fulton, presidente della JAS (Jamaica Agricultural Society) e Gloria Henry, presidente della BPIAJ (Business Process Industry Association of Jamaica); a questi si aggiungono l’albergatore Adam Stewart, l’attivista di genere Nadine Spence, l’operatore turistico John Byles Joseph, mentre Joseph M. Matalon, Christopher Zacca e William Mahfood sono ex presidenti del PSOJ e il Professor Alvin Wint è membro della PFJ (Partnership for Jamaica).
La crisi economica che ha investito la Giamaica a causa del COVID-19 è un problema che ha toccato tutti i paesi della regione. L’economia giamaicana dipende fortemente dal turismo, dalle rimesse e dall’estrazione di materie prime come la bauxite.
Il grosso problema che oramai attanaglia tutti i paesi colpiti dal COVID-19 è di riuscire a mediare tra un problema di salute pubblica, come può essere una pandemia, e la necessità di riavviare le imprese e l’economia per non cadere sempre di più nel baratro della povertà.
Per questa ragione molti governi vengono coadiuvati da commissioni di esperti in diversi settori per meglio riuscire a prendere le decisioni e risolvere i diversi problemi pratici che si presentano.
Il governo giamaicano ha infatti adottato una serie di misure prima di molti altri paesi, che hanno bloccato in modo significativo la diffusione del virus, come il divieto di viaggiare e il distanziamento sociale.