Giornata per le vittime degli atti di violenza su base di religione o credo

Farnesina

In occasione della Giornata internazionale di commemorazione delle vittime degli atti di violenza su base religiosa, l’Italia ribadisce il proprio forte impegno sul piano internazionale per promuovere la libertà di religione o credo ed esprime la più ferma condanna di ogni tipo di violenza motivata dall’appartenenza religiosa o dal credo.
Nella convinzione che il pieno rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali di ogni individuo, inclusa la libertà di professare la propria religione, di cambiare religione e anche di non avere un credo senza per questo essere sottoposti a discriminazioni o violenze, sia indispensabile allo sviluppo di società prospere e pacifiche, l’impegno a favore della libertà di religione o credo è al centro dell’azione italiana nei fori multilaterali competenti per la promozione e la tutela dei diritti umani, rientrando anche tra le priorità del nostro attuale mandato nel Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite (2019-2021).
La tutela della libertà di religione o credo e in particolare i diritti delle minoranze religiose sono centrali anche nell’azione della Cooperazione Italiana, impegnata in molteplici scenari nel mondo in progetti volti a migliorare le condizioni socio-economiche delle persone appartenenti a minoranze etniche o religiose e a favorirne i processi di integrazione.
È ora più che mai importante non distogliere l’attenzione da questo tema fondamentale: l’emergenza Covid-19 ha infatti in molti casi aggravato preesistenti forme di discriminazione contro persone appartenenti a minoranze etniche e religiose, con crescenti fenomeni di incitamento all’odio e forme di intolleranza e ostilità sulla base dell’appartenenza religiosa o del credo.