Guerra di Dazi tra Usa e Cina: Trump tassa altri 250 mld di beni

Colloqui in corso, ma per Pechino ci sono “alcuni principi irrinunciabili”.

di Guido Keller –

Scattato oggi i nuovi dazi voluti dal presidente Usa Donald Trump su 200 miliardi di dollari di beni di importazione provenienti dalla Cina, che si vanno ad aggiungere ai 250 miliardi di prodotti, specialmente agricoli, già sovratassati lo scorso anno. Si tratta di una vera e propria batosta non solo per la Cina, che vedrà rallentare significativamente le proprie esportazioni, bensì per l’intera economia mondiale. Pechino introdurrà ovviamente le contro-ritorsioni, ma siamo ormai oltre la metà degli 800 miliardi di dollari dell’intero flusso bilaterale, il 16% degli scambi mondiali. I nuovi dazi interessano prodotti elettronici, macchinari, elettrodomestici e quant’altro, che vedranno rialzare il loro prezzo dal 10 al 25%, ma come se non bastasse Trump ha già minacciato di andare oltre e via Twitter ha comunicato l’intenzione di introdurre ulteriori dazi del 25% sui restanti 325 miliardi di beni “made in China”.
Le trattative per fermare quella che ormai è una vera e propria guerra commerciale proseguono in queste ore e i segretari Usa al Commercio Robert Lighthizer e al Tesoro Steven Mnuchin si stanno incontrando con la delegazione cinese guidata vicepremier Liu He.
Mentre i mercati traballano, Wall Street crolla, con gli indici in continua fibrillazione.
Trump tuttavia ha un problema, non tanto con gli allevatori del profondo sud degli Stati Uniti che non riescono ad esportare i propri prodotti in Cina, bensì per i titoli di stato invenduti nelle aste di maggio, dal momento che la Cina non ha voluto acquistarli: oggi ha twittato che “I colloqui con la Cina proseguono in modo cordiale, non c’e’ assolutamente bisogno di affrettarsi poiché dazi del 25% su beni e prodotti per 250 miliardi di dollari ADESSO vengono pagati dalla Cina agli Stati Uniti. Questi enormi pagamenti vanno direttamente al Tesoro degli Stati Uniti”.
Un dato è certo: quando due paesi sono in guerra, in questo caso commerciale, a perdere sono entrambi, tant’è che sia negli Usa che in Cina l’introduzione reciproca dei dazi sta avendo riflessi molto negativi sulla produzione manifatturiera. La Cina al momento non ha annunciato nuovi dazi in risposta a quelli di oggi, e Liu si è addirittura detto “ottimista” dei colloqui in corso, per quanto vi siano, da parte del suo paese, “alcuni principi irrinunciabili”.