Guidi in Algeria e in Marocco: Enel punta sulle rinnovabili, Fiat e Piaggio sulla mobilità

di Belkassem Yassine –

guidi federicaRABAT – Sono emersi importantissimi progetti nel corso di una missione in Algeria e Marocco, del ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi, accompagnata da un folto gruppo di imprenditori tra i quali rappresentanti di Fiat, Iveco e Piaggio per valutare la possibilità di realizzare in Algeria fabbriche per costruire auto, camion e scooter. Enel invece ha già deciso di impiantare in Marocco un impianto eolico da un miliardo di euro, per cui sta per partire uno specifico bando.
Italia e Marocco stanno implementando la collaborazione in settori strategici quali quelli automobilistico, aerospaziale, tessile e delle energie da fonti rinnovabili. L’Italia é il quinto partner commerciale del Marocco, con la presenza di più di 200 aziende operanti in diversi settori, dall’automobilistico all’agro-alimentare, al trasporto marittimo e alla logistica.
Per la sua sicurezza, la sua stabilità politica, la sua posizione in quanto porta d’ingresso per l’Africa “Il Marocco è diventato un hub nel continente e un trampolino di lancio verso i paesi dell’Africa”, ha detto Guidi nel suo discorso di apertura del forum economico italo-marocchino organizzato dall’ambasciata d’Italia a Rabat, in collaborazione con il Consiglio per lo sviluppo e la solidarietà.
Nell’incontro di Guidi con Abdelilah Benkirane, Capo del governo marocchino, le due parti hanno sottolineato le relazioni d’amicizia e di cooperazione che uniscono il Marocco e l’Italia, e hanno chiesto un’accelerazione per raggiungere i risultati per i progetti in corso. Guidi ha espresso la “sua soddisfazione per le prospettive di cooperazione e di partenariato iniziate durante le concertazioni tra i responsabili marocchini e italiani e tra gli imprenditori dei due paesi” e ha ribadito la volontà del settore privato italiano di investire in Marocco.
Da parte sua il ministro marocchino dell’Industria, del Commercio, degli Investimenti e dell’Economia Digitale, Moulay Hafid el Alamy, ha confermato che il suo paese può rappresentare per l’Italia una “testa di ponte” verso i mercati emergenti africani e un partner per competere sui mercati internazionali. “Il Marocco offre molti vantaggi competitivi”, ha spiegato el Alamy, il quale ha invitato le imprese italiane a sfruttare il piano per lo sviluppo industriale approntato dal governo di Rabat, individuando nei settori automobilistico, aeronautico, tessile, turismo, infrastrutture, agro-alimentare e energie rinnovabili i comparti economici dove vi è maggior spazio di collaborazione.
L’Amministratore delegato di Enel Green Power Francesco Venturini, che ha partecipato alla riunione tra il ministro Guidi e Benkirane, ha affermato che “Il Marocco è stato un pioniere delle energie rinnovabili nel Nordafrica, stabilendo obiettivi ambiziosi e promuovendo un quadro normativo stabile e chiaro per lo sviluppo del settore. Abbiamo avviato la nostra attività nel Paese aprendo un sede locale e ora puntiamo ad aumentare la produzione di megawatt, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi energetici del Paese”. “Il Marocco – ha continuato – offre rilevanti prospettive di crescita delle rinnovabili grazie ad abbondanti risorse eoliche e solari, a condizioni macroeconomiche favorevoli, coniugate ad una crescente domanda di energia elettrica e a un quadro normativo affidabile”.
Per gli osservatoril’Algeria sta invece subendo, oltre i problemi dell’insicurezza dovuti al terrorismo, “il crollo del prezzo del petrolio e del gas, il quale sta intaccando un’economia che trae oltre l’80% delle sue rendite dagli idrocarburi”.
Guidi ha comunque spiegato che in Algeria “ci sono grosse opportunità di investire, perché il governo di Algeri vuole continuare a portare avanti una politica di diversificazione dell’economia sviluppando infrastrutture e facendo crescere il settore privato”.
Per questo però bisogna prima rimuovere alcune misure protezionistiche, come quella che impone che in un’impresa il capitale straniero debba essere limitato al 49%. “Abbiamo ribadito l’importanza che ha per noi il partenariato economico strategico bilaterale con l’Algeria — ha precisato il ministro — ma servono ovviamente segnali concreti di amicizia, sia attraverso l’adozione di norme che non impediscano gli investimenti stranieri, sia attraverso l’attribuzione di commesse a aziende italiane”.
Roberto Colaninno, presidente di Piaggio, anche lui a Algeri, ha detto che “siamo qui per verificare l’interesse del governo locale a investire nella mobilità: venendo dall’aeroporto ho visto che ne hanno molto bisogno, il traffico soffocante di Algeri assomiglia molto a quello di Roma e i mezzi che circolano, molto vecchi e inquinanti, sarebbero fuorilegge sulle strade italiane”.

Nella foto: il ministro Federica Guidi.