Guyana. La minoranza musulmana presente dal XVII secolo

di Alberto Galvi

La Guyana ospita una piccola ma fiorente comunità musulmana: per la prima volta l’Islam vi fu introdotto nel XVII secolo, ma la maggior parte dei musulmani di oggi discende da lavoratori indiani a contratto. Erano Fulani, musulmani molto devoti e impegnati, che arrivarono in Guyana come schiavi. Sia gli olandesi che gli inglesi si assicurarono che agli schiavi non fosse permesso né praticare la loro religione nativa né parlare la loro lingua.
La Guyana è un paese sulla costa nord atlantica del Sud America, caratterizzata dalla sua fitta foresta pluviale. Questa è l’unica nazione sudamericana in cui l’inglese è la lingua ufficiale. Ottenne l’indipendenza nel 1966 e divenne una repubblica all’interno del Commonwealth delle Nazioni nel 1970.
I musulmani contribuiscono a tutte le sezioni della vita sociale della Guyana. Il primo presidente musulmano del paese, Mohamed Irfaan Ali, attribuisce la sua elezione al rispetto e alla tolleranza della Guyana. Shalimar Ali-Hack, il più longevo direttore dei pubblici ministeri del paese, ritiene che un giorno la Guyana potrebbe avere una donna musulmana come presidente.
Degli 800mila abitanti stimati della Guyana i musulmani costituiscono quasi il 15 per cento. Gli indù sono un altro 40 per cento della popolazione, e i cristiani circa il 30 per cento. Il resto è composto da tribù amerindie che abitano la vasta giungla del paese a sud. I quasi 400mila musulmani della regione sono sparsi nelle nazioni dei Caraibi quali Suriname, Trinidad e Tobago, Guyana, Barbados, Grenada, Dominica, Porto Rico, Isole Vergini americane e Giamaica.