Haiti. Assassinato il presidente Moise. 4 killer uccisi, 17 arresti tra cui ex militari colombiani

Ariel Henry e Claude Joseph si scontrano su chi deve guidare il paese.

di Guido Keller

Le autorità haitiane hanno reso noto che quattro degli assassini del presidente Jovenel Moise sono stati uccisi e 17 arrestati in scontri con la polizia. Moise è stato freddato tre notti fa nella sua abitazione situata sulla collina di Pelerin, presso la capitale Porte au Prince, da un commando di uomini armati che ha anche saccheggiato l’abitazione. Il capo della Polizia Leon Charles ha definito gli assassini “mercenari”, ed ha spiegato che le indagini sono in corso per appurare i mandanti dell’omicidio.
Il presidente è stato ucciso con 12 proiettili, mentre la moglie Martine è stata portata a Miami per essere curata dalle ferite. Le sue condizioni sono definite “critiche ma stabili”: si è salvata portandosi nella camera da letto del fratello, mentre il personale e gli agenti di scorta erano stati immobilizzati.
Nel paese è stato dichiarato lo stato d’assedio e gli aeroporti sono stati chiusi.
Gli inquirenti ritengono che ad assalire la casa del presidente sia stato un commando di 28 persone composto da 26 colombiani e due haitiano-statunitensi; 11 degli arrestati sono stati prelevati entro il perimetro dell’ambasciata di Taiwan, dove si erano nascosti, ed in sei sono risultati essere ex militari dell’esercito colombiano.
Nell’emergenza si è venuto a creare uno scontro politico tra Ariel Henry, nominato primo ministro lo scorso 5 luglio, e Claude Joseph, premier ad interim: Henry ha affermato di essere lui e non Claude Joseph ad essersi assunto i poteri dopo l’assassinio del capo dello Stato, e quindi a dover guidare il paese. Ha spiegato che “la mia nomina tuttavia è stata pubblicata dalla Gazzetta ufficiale e io stavo già formando un governo quando hanno attaccato la residenza presidenziale”. Ha poi concluso che “Joseph deve continuare a fare il ministro degli Esteri nel nuovo governo”, e che “ritengo debba esservi il dialogo per arrivare presto a nuove elezioni”.
Haiti, dove tra l’altro non è ancora arrivato il vaccino anti-Covid, è uno dei più poveri del mondo; le violenze, gli omicidi e i sequestri a scopo estorsivo hanno raggiunto livelli inimmaginabili.