Haiti. Crisi politica accentuata dopo l’omicidio del presidente Moise

di Alberto Galvi

Haiti ha nominato un nuovo primo ministro dopo che l’assassinio del presidente Jovenel Moise ha gettato la nazione caraibica, già profondamente divisa, in una più grande incertezza politica.
Ariel Henry ha prestato ieri giuramento nel corso di una cerimonia nella capitale Port-au-Prince, lo stesso giorno in cui si sono svolte le commemorazioni ufficiali in onore di Moise.
Il primo ministro ad interim del paese Claude Joseph ha dichiarato che un Core Group di importanti diplomatici internazionali ha esortato Ariel Henry a formare un nuovo governo. Il Core Group è composto dagli ambasciatori di Germania, Canada, Spagna, Usa, Brasile, Francia, Unione Europea e rappresentanti delle Nazioni Unite e dell’OSA (Organización de los Estados Americanos).
Henry nei prossimi giorni incontrerà diverse personalità del paese per costruire un consenso politico volto ad affrontare i molti problemi che affliggono Haiti.
Il presidente Moise è stato ucciso il 7 luglio da un gruppo di uomini armati che ha fatto irruzione nella sua residenza privata di Port-au-Prince; la moglie Martine Moise è rimasta gravemente ferita.
In seguito all’assassinio di Moise Haiti è precipitata in un ulteriore disordine, anche se già prima dell’omicidio era afflitta dalla crescente violenza delle bande e dall’instabilità politica.
Claude Joseph, che Henry avrebbe dovuto sostituire, è stato nominato primo ministro ad interim ad aprile e finora ha preso le redini del potere in risposta all’assassinio di Moise, mentre il Senato di Haiti ha nominato il suo capo, Joseph Lambert, presidente ad interim.
Il ministro delle Elezioni di Haiti ha detto che Joseph manterrà quel ruolo fino a quando non si terranno le elezioni a fine settembre. Inoltre la costituzione di Haiti del 1987 stabilisce che il capo della Corte suprema debba assumere la carica di presidente ad interim, ma il leader della Corte suprema è morto il mese scorso, complicando ulteriormente le cose.
Moise governava per decreto dall’anno scorso e a febbraio ha provocato una crisi costituzionale con conseguenti proteste di massa, quando ha insistito sul fatto che gli sarebbe toccato ancora un anno di mandato presidenziale, una posizione che è stata respinta dai gruppi di opposizione, dai gruppi per i diritti umani e dai principali giuristi.
Il governo di Henry ha rilasciato i nomi di 18 membri del gabinetto. Joseph tornerà al suo precedente incarico di ministro degli Esteri. Oltre a guidare il governo, Henry sarà ministro degli Affari sociali e del Lavoro.
Nel frattempo, molte domande rimangono senza risposta sull’assassinio di Moise, incluso il movente e chi vi sia stato dietro. Le autorità haitiane hanno accusato fino ad oggi 26 sospetti di cui diversi arrestati, perlopiù ex militari colombiani.