Haiti. Henry vuole mobilitare l’esercito per combattere le bande

di Alberto Galvi

Per aiutare la polizia nazionale haitiana a combattere le bande sempre più potenti del paese, il primo ministro Ariel Henry vuole mobilitare l’esercito, mentre alcuni funzionari delle Nazioni Unite continuano a fare pressioni sulla comunità internazionale affinché dispieghi truppe armate straniere per reprimere la violenza diffusa.
Le forze armate haitiane hanno attualmente circa 2mila soldati e ne stanno venendo reclutati altri per essere addestrati da esperti in Argentina, Messico e Colombia. L’esercito di Haiti è stato sciolto nel 1995 per la partecipazione a molteplici colpi di Stato, ed è stato accusato di altre interferenze politiche.
L’ex presidente Jovenel Moise, ucciso nel 2017, aveva reintegrato le Forze armate dopo che le Nazioni Unite avevano concluso ad Haiti l’operazione di mantenimento della pace nota come MINUSTAH (United Nations Stabilization Mission in Haiti).
Negli ultimi mesi le bande hanno preso il controllo di circa il 60 per cento della capitale di Port-au-Prince, e hanno ucciso centinaia di persone.
Le Forze armate hanno svolto ad oggi un ruolo limitato, compresa la protezione del primo ministro di Haiti. Non è chiaro quando e come saranno attivati i militari, quanti ne saranno chiamati in servizio o quale ruolo svolgeranno.
Secondo i funzionari delle Nazioni Unite, migliaia di haitiani sono stati sfollati a causa dei livelli mai raggiunti da decenni delle violenze.