Haiti. La crisi politica ed istituzionale della presidenza di Jovenel Moise

di Alberto Galvi

Il presidente haitiano Jovenel Moise vuole forzare il ritiro dei tre giudici pensionati della Corte di cassazione, Yveckel Dieujuste Dabresil, Wendelle Coq Thelot e Joseph Mecene Jean-Louis, che l’opposizione ha nominato come possibili leader ad interim in un contesto di crisi e tensione da parte della leadership del Paese. Questi tre giudici, in un Paese in cui la magistratura è costituzionalmente indipendente, fanno parte dell’opposizione politica che ritiene il mandato di Moise terminato domenica scorsa.
La decisione di Moise è un’ulteriore pressione contro l’opposizione politica che lunedì ha nominato Joseph Mecene Jean-Louis presidente ad interim. Ha poi ordinato con un decreto che apparentemente viola la Costituzione il ritiro di Jean Louis e di altri due giudici dell’opposizione.
Il presidente haitiano ha sostenuto che il suo mandato alla guida del Paese caraibico scadeva il 7 febbraio 2022. Dallo scorso anno Mose è alla guida di Haiti per decreto presidenziale, dopo aver sospeso i due terzi del Senato, l’intera Camera dei deputati e tutti i sindaci del Paese. 
Secondo gran parte della popolazione haitiana il mandato quinquennale di Moise era terminato domenica 7 febbraio 2021. Questo disaccordo sulla data è sorto perché Moise è stato eletto in un voto ribaltato per frode e poi ha vinto le nuove elezioni, tenutesi un anno dopo, nel novembre 2016.
Haiti ora ha solo 11 funzionari eletti in carica per rappresentare i suoi 11 milioni di persone, con Moise che si è rifiutato di tenere elezioni negli ultimi quattro anni. In base alla Costituzione l’opposizione e numerosi gruppi della società civile ritengono che il mandato presidenziale sia scaduto domenica scorsa.
I militari hanno annunciato nel bel mezzo della crisi che sarebbero rimasti fedeli a Moise, anche se ha sempre meno sostegno all’interno del Paese; tuttavia qualche giorno fa ha ricevuto l’espresso sostegno di Joe Biden nella tesi che il suo mandato durerà fino al 2022.
Per il prossimo settembre Moise ha convocato le elezioni. In ogni caso non potrà essere rieletto, né con l’attuale legge in vigore, né con il suo progetto per una nuova Costituzione, supponendo che abbia successo.