di Giuseppe Gagliano –
La decisione di Panama di sospendere tutti i voli da e per Haiti, adottata dopo le restrizioni americane prorogate fino al 2026, segna un nuovo livello di isolamento per un Paese già devastato dalla violenza delle gang e dal collasso istituzionale. La compagnia Sunrise Airways, che garantiva un collegamento vitale con il continente, ha dovuto fermare le operazioni, privando la popolazione haitiana dell’unico hub stabile verso le Americhe. In un contesto in cui Port-au-Prince è in larga parte sotto il controllo criminale, la chiusura delle vie aeree significa ridurre ulteriormente la circolazione di persone, merci e aiuti.
Secondo le Nazioni Unite, il 90% della capitale è dominato da bande che operano come veri e propri eserciti privati, con oltre 3.000 morti dall’inizio del 2025 e più di 1,3 milioni di sfollati in due anni. Massacri come quello di Labodrie o gli attacchi a Kenscoff e Bassin-Bleu mostrano che lo Stato haitiano non è più in grado di garantire nemmeno i servizi essenziali: commissariati e ospedali sono stati distrutti, la polizia nazionale resta senza risorse e uomini, mentre la Missione Multinazionale di Supporto guidata dal Kenya non ha la capacità di contenere l’espansione criminale.
Il blocco dei voli incide anche sugli aiuti internazionali. Le ONG denunciano difficoltà crescenti nella rotazione del personale e nel trasporto di beni di prima necessità. A questo si aggiunge il costo economico: Haiti dipende dagli scambi esteri per cibo, carburante e medicine. Ridurre i collegamenti significa alimentare il mercato nero e aumentare il potere delle gang che controllano i traffici interni. In prospettiva, l’isolamento aereo rischia di spingere il Paese verso una crisi alimentare ancora più acuta e di scoraggiare qualunque forma di investimento o supporto internazionale.
Il tema è arrivato al centro dei lavori dell’Assemblea Generale dell’ONU. Il Kenya, che guida la MSS, chiede nuovi fondi per proseguire l’impegno militare; gli Stati Uniti e il Canada sollecitano la creazione di una nuova forza di repressione delle gang da 5.500 uomini, da finanziare e coordinare sotto l’egida delle Nazioni Unite. È la conferma che l’attuale assetto è inadeguato. Washington e Ottawa vedono in Haiti un rischio non solo umanitario, ma anche strategico: l’instabilità del Paese è un fattore di pressione migratoria sull’intero continente e mina la sicurezza delle rotte marittime caraibiche.
Haiti rappresenta anche un caso da manuale di come la violenza armata distrugga le basi economiche di uno Stato. Le bande controllano porti, quartieri e strade, imponendo tasse illegali e gestendo un’economia parallela che sottrae risorse all’erario. In un Paese che importa oltre l’80% dei beni di consumo, la chiusura delle connessioni con Panama aumenta la dipendenza dalle reti criminali. Così, la fragilità economica alimenta la fragilità politica, in un circolo vizioso che riduce ogni margine di ricostruzione.
Il dato diffuso dall’UNICEF è sconvolgente: un bambino ucciso ogni giorno nelle ultime settimane. L’attacco con drone al quartiere Simon Pele, che ha stroncato la vita a sei minori, e l’agguato dell’11 settembre, in cui altri quattro piccoli sono stati assassinati nelle loro case, mostrano che la guerra delle gang non risparmia nessuno. La violenza contro i bambini diventa un indicatore drammatico della perdita di ogni riferimento civile e un potente catalizzatore della pressione internazionale.
Il futuro di Haiti si gioca su due piani. Da un lato, la necessità immediata di contenere le gang con una forza internazionale credibile e adeguatamente finanziata. Dall’altro, la ricostruzione di uno Stato capace di riprendere il controllo del territorio e di riattivare i circuiti economici. Senza un piano di lungo periodo, anche la più efficace missione militare rischia di rivelarsi un palliativo. L’isolamento aereo deciso da Panama è dunque il sintomo di una crisi più ampia: un Paese che, privo di Stato, di economia e di connessioni, rischia di trasformarsi in un vuoto geopolitico permanente nel cuore dei Caraibi.












