Honduras. Il Congresso ha abrogato la legge sulle ZEDE per lo sviluppo delle ZEE

di Alberto Galvi

Lo scorso mese il Congresso honduregno ha votato per revocare una legge controversa, quella sulle ZEDE (Zonas de Empleo y Desarrollo), che consentiva la creazione e lo sviluppo delle ZEE (Zona Económica Especial).
Le ZEDE erano enclave aziendali semiautonome che gli investitori potevano governare come se fossero state entità indipendenti, sfruttando regimi fiscali separatie usufruendo di forze di sicurezza e di particolari normative sul lavoro. La Corte Suprema di Giustizia ha approvato nel giugno 2021 questa giurisdizione con la creazione e lo sviluppo delle ZEE, che ora il Parlamento honduregno ha abrogato ritenendo che esse cedano la sovranità agli stranieri. L’abrogazione è avvenuta con il voto unanime della Camera.
Nel 2013 le ZEDE sono state approvate durante il governo di Porfirio Lobo (2010 – 2014), e sono state promosse da Juan Orlando Hernández (2014 – 2022) come strategia occupazionale. Il 23 gennaio 2013 il Congresso Nazionale ha riformato alcuni articoli della Costituzione della Repubblica, ratificata il 30 dello stesso mese, per dare il via libera alla creazione delle ZEDE.
Gli investitori stranieri avevano sostenuto in modo intermittente le ZEDE, mentre molti honduregni dicevano che le enclave avrebbero spostato i residenti rurali e che veniva venduta la sovranità nazionale.
Per il Parlamento le ZEDE sono quindi prive di validità giuridica. L’abrogazione delle Zone di Lavoro entrerà in vigore con la ratifica nella prossima legislatura del 2023. La presidente Xiomara Castro ha ringraziato il Congresso per aver abrogato le ZEDE come lei stessa aveva promesso nella campagna elettorale. La Castro è il primo capo di Stato donna dell’Honduras.