Hong Kong. Manifestazioni anticinesi a 15 anni dal passaggio dalla Gb a Pechino

Notizie Geopolitiche, 1 gen 13 –

Continuano ad Hong Kong le proteste dei cittadini contro il tentativo del governo cinese di accrescere la propria influenza nella regione, che è un’amministrativa dipendente da Pechino dal 1 luglio 1997, anno un cui, in base agli accordi, la Gran Bretagna si dovette ritirare dopo quasi un secolo di dominio.
In questi giorni decine di migliaia di persone hanno manifestato per chiedere le dimissioni del capo del governo locale Leung Chun-ying, accusato di essere manovrato da Pechino, e per ottenere più democrazia.
“Dobbiamo continuare a esprimere la nostra preoccupazione in ogni caso, anche se la situazione peggiora”, ha detto Billy Li, uno studente di 27 anni fra gli organizzatori della manifestazione, dove si sono visti ritratti di Leung nelle vesti di vampiro o di lupo, bandiere dell’epoca coloniale e dove sono stati intonati slogan come “Regalati ora il suffragio universale” e “Leung Chun-ying rassegnati”.
Fino a poco fa l’ex colonia inglese ha vissuto in un status autonomo, senza censure, senza troppe influenze da Pechino, ma dal luglio del 2012, in particolare con l’elezione di Leung Chun-ying al governo di Hong Kong (tanto vicino a Pechino da non fare il suo discorso di insediamento in cantonese, la lingua parlata a Hong Kong, ma in mandarino, la lingua parlata nella capitale cinese) le pressioni di Pechino sono aumentate.
La Cina ha promesso di stabilire il suffragio universale diretto per l’elezione del capo dell’esecutivo nel 2017 e per il Parlamento nel 2020. Ma sono in molti a Hong Kong a nutrire dei dubbi sulla buona fede della Cina.