Il rapporto Unicef sugli effetti dell’inquinamento da piombo

di C. Alessandro Mauceri –

Nel mondo, quasi un bambino su tre ha livelli troppo elevati di piombo nel sangue, fatto che comporta il rischio di danni fisici irreversibili; a confermarlo uno studio, The Toxic Truth: Children’s exposure to lead pollution undermines a generation of potential, pubblicato recentemente dall’Unicef e dal gruppo ambientalista Pure Earth: sono circa 800 milioni i bambini con livelli di piombo pari a 5 microgrammi per decilitro o superiori nel sangue, livelli sufficienti a compromettere la salute in modo permanente.
Nel 2012, il Centro per la prevenzione e Cura delle Malattie statunitense, Cdc (Center for Disease Control and Prevention), aveva lanciato l’allarme con un rapporto nel quale si riportava che anche un livello di piombo molto basso, 2 µg/dl, ha conseguenze rilevanti sulla salute del bambino: prima di tutto aumentando la probabilità di infarto, di ictus, ipertensione, iperlipidemia e cancro. Una volta che il piombo entra nel corpo, viene immagazzinato nei denti e nelle ossa, dove si accumula, per poi essere distribuito a organi come cervello, reni, fegato e ossa. Gravi i rischi per le donne in gravidanza: l’esposizione ad alti livelli di piombo può causare aborto spontaneo, parti prematuri e basso peso del nascituro. Ben più elevato il rischio per i bambini e i neonati: il piombo danneggia il loro cervello prima che abbia avuto l’opportunità di svilupparsi completamente, causando loro danni neurologici, cognitivi e fisici per tutta la vita, specie considerando che gli infanti assorbono 4-5 volte più piombo di quello ingerito rispetto agli adulti.. Anche livelli di piombo nel sangue inferiori a 10 µg/dl nei bambini possono causare danni alla crescita, al comportamento, al QI e alle capacità cognitive. Per questo, prima del 2012, il Cdc sulla base delle indagini di Nhanes (National Health and Nutrition Examination Survey), aveva proposto di ridurre a 5 µg/dl il livello di guardia.
Ancora più elevato il rischio se contemporaneamente sussiste uno stato di denutrizione: il corpo, in questo caso, assorbe più piombo mancando altri nutrienti come calcio o ferro.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità e i centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno affermato che gli alti livelli di piombo nei bambini sono una “conseguenza” prevedibile dell’inquinamento ambientale. Molte le fonti di piombo citate nel rapporto: prima fra tutte gli accumulatori di corrente, le batterie al piombo acido (quasi l’85% del piombo utilizzato in tutto il mondo serve a produrre questo tipo di batterie ancora diffuse specie nei paesi meno sviluppati). Se, da un lato, negli Stati Uniti e in Europa oltre il 95% di piombo proveniente da batterie viene riciclato, dall’altro non è così per le economie in via di sviluppo che non dispongono di strutture per riciclaggio del metallo pesante.
Fino agli anni ’70, il piombo era ampiamente utilizzato nelle vernici e nella benzina, nelle tubazioni e nella raccorderia, nella ceramica smaltata, nelle munizioni e anche in alcuni giocattoli, nei mobili e perfino in contenitori per alimenti. Questo metallo è presente nei pigmenti, nelle saldature, nelle vetrate, in alcuni smalti ceramici, nei gioielli e anche in alcuni cosmetici e medicine tradizionali. Anche negli alimenti l’uso del piombo è più frequente di quanto si pensi: l’ossido di piombo e il cromato di piombo sono usati come additivi per rendere alcune spezie di colore più vivido (per far apparire la curcuma giallo brillante o unita alla paprika, in India, Bangladesh, Georgia, Balcani, Nord Africa e Africa sub-sahariana). Parte del metallo finisce nel sangue per inalazione (le particelle generate dalla combustione di materiali contenenti piombo, ad esempio durante la fusione, il riciclaggio, la sverniciatura e l’uso di benzina o di carburante per aerei), per ingestione (ad esempio acqua che transita in tubature contenenti piombo) o per contatto.
“La conclusione inequivocabile di questa ricerca è che i bambini di tutto il mondo vengono avvelenati dal piombo su una scala massiccia e precedentemente non riconosciuta”, si legge nel rapporto dell’Unicef. “La buona notizia è che i siti contaminati da piombo potrebbero essere riparati e ripristinati”, ha detto Richard Fuller, Presidente di Pure Earth. “Abbiamo fatto un’ottima cosa nell’eliminare il piombo dalla benzina, ma l’uso di questo metallo è tornato a crescere dopo il calo negli anni ’70 e ’80. Anche livelli di piombo che potrebbero sembrare bassi, causano danni notevoli. Significa raddoppiare il numero di persone con disabilità intellettiva, non è sicuramente un problema banale”. Decine di studi accademici hanno inoltre collegato livelli elevati di piombo alla propensione delle persone ad assumere comportamenti violenti, in uno di questi si legge: “Le persone possono essere educate sui pericoli del piombo e autorizzate a proteggere se stesse e i propri figli. Il ritorno sull’investimento è enorme: miglioramento della salute, aumento della produttività, QI più elevati, meno violenza e futuri più luminosi per milioni di bambini in tutto il pianeta”.
Danni incalcolabili sulla salute di centinaia di milioni di persone che si potrebbero facilmente evitare. Il rapporto appena presentato dall’Unicef riporta cinque casi/studio nazionali in cui l’inquinamento da piombo e altri metalli pesanti hanno colpito i bambini (Kathgora, Bangladesh; Tbilisi, Georgia; Agbogbloshie, Ghana; Pesarean, Indonesia; Morelos State, in Messico). Anche in Italia, secondo il rapporto, sarebbero 160.862 i bambini e ragazzi (0-19 anni) con livelli medi di piombo nel sangue superiori ai 5 microgrammi per decilitro e 20.963 avrebbero livelli medi di piombo nel sangue superiori a 10 microgrammi per decilitro, fatti che dimostrano che il problema non riguarda solamente i paesi del terzo mondo ma l’intero pianeta.