INDIA. Rafforzata protezione Dalai Lama, minacce da ‘agenti’ cinesi. Altre 2 immolazioni

Adnkronos/Dpa, 7 gen 12 –

Le autorita’ indiane hanno rafforzato le misure di sicurezza a protezione del Dalai Lama, il leader spirituale tibetano che vive in esilio in questo Paese fin dal 1959. Secondo il quotidiano Times of India, la polizia di Nuova Delhi ha ricevuto informazioni sulla possibilita’ che cinesi di origine tibetana, probabilmente agenti dei servizi di Pechino, entrino clandestinamente in India per raccogliere informazioni sul governo tibetano in esilio e colpire il Dalai Lama. Il leader spirituale tibetano e’ attualmente impegnato a guidare le cerimonie religiose buddiste in corso a Bodh Gaya, nello stato orientale del Bihar. Il suo portavoce Lobsang Choedak ha confermato che la sicurezza e’ stata rafforzata, ma dall’entourage del Dalai Lama non giungono altri commenti. 

Ansa, 7 gen 12 –

tibetani si sono immolati ieri nella prefettura di Ngaba (Aba per i cinesi), nella provincia del Sichuan, per protestare contro l’occupazione del Tibet. Lo riferiscono fonti di associazioni che si battono per i diritti civili. Un monaco e un laico insieme si sono dati fuoco. Secondo le prime informazioni, uno sarebbe morto mentre l’altro e’ ricoverato in ospedale. Il laico, secondo testimoni, avrebbe gridato slogan per il ritorno del Dalai Lama, poco prima che arrivassero gli agenti per spegnere le fiamme e portarlo in un ospedale sconosciuto. Secondo altre informazioni, entrambi si sono dati fuoco mentre, stringendosi per mano come per pregare, si sono messi di fronte al monastero di Kirti, al centro di numerose proteste e fulcro delle rimostranze anticinesi. Non e’ chiaro quale dei due sia morto e quale invece sia ricoverato. Si tratta del tredicesimo e quattordicesimo caso di immolazione di tibetani da marzo dell’anno scorso, il primo di quest’anno. Nei giorni scorsi e’ circolato un opuscolo nella regione che annunciava che molti tibetani sono pronti ad immolarsi per la causa comune tibetana.