Iran. Gli iraniani minacciano di colpire 32 obiettivi Usa. Trump, ‘ne colpiremo 52’

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Siamo al momento alle minacce, ma la tensione in Iran è altissima dopo che lo scorso venerdì il noto generale Qassem Soleimani, capo della milizia d’élite al-Quds dei Pasdaran, è stato ucciso da un raid Usa condotto con un drone lanciato da un elicottero nei pressi dell’aeroporto di Baghdad.
Nel raid ordinato da Donald Trump hanno perso la vita anche Abu Mahdi al-Muhandis, capo della principale milizia sciita irachena, altri due ufficiali e diversi civili con famiglie che in quel momento transitavano per l’aeroporto della capitale Baghdad.
Formalmente l’Iran ha presentato una denuncia alle Nazioni Unite, mentre in Iraq il Parlamento ha chiesto al governo l’allontanamento dal territorio della coalizione anti-Isis a guida Usa. Le forze militari iraniane hanno fatto inoltre sapere di “avere nel mirino 32 obiettivi statunitensi”, affermazione alla quale Trump ha risposto che twittando che “i siti iraniani che potranno essere attaccati molto rapidamente”, quanti “gli ostaggi americani presi dall’Iran molti anni fa” nell’ambasciata Usa a Teheran, e aggiungendo che tali obiettivi sono di “livello molto elevato e importanti per l’Iran e per la cultura iraniana”.
Intanto il corpo di Soleimani è arrivato in Iran per il primo dei tre giorni di funerale: ad Ahvaz è stato accompagnato da una folla oceanica con bandiere e slogan contro l’America. L’azione ordinata da Trump potrebbe avere avuto l’effetto di coalizzare gli iraniani, anche quelli delle fazioni avverse al regime.