IRAQ. Almeno 20 morti in attentati a pellegrini sciiti

Ansa, 5 dic 11 –

Almeno 20 persone, tra le quali molti bambini e donne, sono rimasti uccisi oggi in Iraq in un duplice attentato contro Sciiti che partecipavano a processioni per l’Ashura, la piu’ importante ricorrenza religiosa di questa corrente dell’Islam. Lo riferisce l’agenzia irachena Nina. In un altro episodio di violenza interconfessionale, un cristiano e’ stato ucciso nella sua casa e quattro membri della sua famiglia feriti da una bomba a Kirkuk, nel nord dell’Iraq, gia’ teatro di molti episodi di questo genere contro la minoranza cristiana. Si calcola che almeno 40.000 cristiani, su un totale di 50.000 che abitavano a Kirkuk prima della caduta del regime di Saddam Hussein, siano stati costretti a fuggite da questa citta’ e che oltre la meta’ dell’1,5 milioni di Cristiani presenti in Iraq durante il passato regime abbia lasciato in seguito il Paese. I due attentati contro gli Sciiti sono avvenuti a Hilla, citta’ un centinaio di chilometri a sud di Baghdad, e a Nil, un centro poco piu’ a nord. In quest’ultima localita’ un’autobomba ha provocato la morte di 16 persone e il ferimento di altre 46. A Hilla, nel quartiere di Al Akramin, quattro persone sono morte e altre 30 ferite nell’esplosione di una seconda autobomba. Durante le cerimonie del lutto dell’Ashura, che si concluderanno domani, gli Sciiti danno vita a processioni per ricordare il martirio del loro terzo e piu’ venerato Imam, Hussein, ucciso nel 680 dalle truppe del califfo Omayyade Yazid nella piana di Kerbala, nell’attuale Iraq. Sebbene siano in netto calo rispetto all’apice raggiunto tra il 2006 e il 2007, gli attentati e le violenze politiche e interconfessionali continuano a mietere quotidianamente vittime in Iraq, mentre entro la fine dell’anno e’ atteso il ritiro totale delle forze americane. Nel solo mese di novembre, secondo dati governativi, sono stati 187 i civili e i membri delle forze armate e di polizia che hanno perso la vita in attentati, mentre altri 325 sono rimasti feriti. Nello stesso mese sono stati uccisi 55 insorti e 120 sono stati feriti. Il governo di Baghdad accusa membri di Al Qaida ancora presenti nel Paese ed ex membri del partito Baath di Saddam Hussein di essere responsabili delle violenze.