Israele. Accordi di Abraham: isolano l’Iran e i Territori palestinesi

di Alberto Galvi

Il presidente degli Usa Donald Trump ha ospitato alla Casa Bianca la firma degli accordi di Abraham, che normalizzano le relazioni di Israele con gli EAU (Emirati Arabi Uniti) e il Bahrein. Con la firma di questi accordi cambia di fatto la decennale strategia dei Paesi arabi secondo la quale il riconoscimento diplomatico di Israele deve fornire concessioni verso uno Stato palestinese indipendente.
La dura realtà è che a nessuno importa davvero più di uno Stato palestinese indipendente. Dagli accordi di Oslo del 1993, firmati tra i palestinesi e israeliani, la situazione politica dei primi è davvero peggiorata. I Paesi arabi sempre di più concordano sulla pace con Israele a dispetto delle sorti dell’indipendenza dello Stato palestinese. La svolta non è dovuta a uno spostamento delle priorità nel mondo arabo o agli sforzi di rielezione di Donald Trump.
La leadership palestinese ha una certa responsabilità sul fatto che si stanno forgiando nuove alleanze tra Israele e altri Paesi arabi in tutto il Medio Oriente.
I leader palestinesi non sono mai stati in grado di sviluppare una politica alternativa a quella legata alle proteste e alle violenze conseguenti le politiche di insediamento israeliane che sono durate decenni, al fine di mobilitare a loro favore il sostegno della comunità internazionale.
La leadership palestinese vuole uno Stato indipendente basato sui confini di fatto prima della guerra del 1967, in cui Israele occupò la Cisgiordania e la Striscia di Gaza e le annesse a Gerusalemme Est.
Nelle prossime settimane la maggior parte degli Stati arabi potrebbe essere disposta a normalizzare le relazioni con Israele senza una soluzione a favore di uno Stato palestinese indipendente. La maggior parte delle dinastie del Golfo, salì al potere nei rispettivi Paesi con l’aiuto degli inglesi costruendo così politiche amichevoli con le potenze occidentali, in particolare con gli Usa.
L’amministrazione Trump fa pressioni sugli altri Stati arabi affinché seguano l’esempio della normalizzazione con Israele degli Emirati Arabi Uniti e del Bahrein dopo quelli con l’Egitto nel 1977 e la Giordania nel 1994.
Trump cerca di rendere gli accordi con gli EAU e il Bahrein un successo diplomatico in vista delle elezioni presidenziali statunitensi di novembre.
Gli Usa e Israele vogliono così rimuovere la questione della Palestina non solo dall’agenda internazionale, ma anche da quella regionale, mentre i governi arabi sono meno interessati all’impatto che Israele ha sulla stabilità regionale e sono più concentrati sull’Iran e sui propri problemi interni.
Adesso l’Iran cercherà di sfruttare al meglio il sostegno alla causa palestinese per aumentare il proprio consenso nella regione da parte dell’opinione pubblica araba. e eer questo motivo alcune fazioni all’interno della Repubblica Islamica considerano la costante opposizione a Israele come una vittoria.
Le relazioni tra Israele e gli Stati del Golfo sono migliorate a causa del loro comune nemico, l’Iran, ed in particolare con l’Arabia Saudita che è il grande alleato di Washington nella regione, anche se i palestinesi non possono più contare di fatto sul sostegno politico degli Stati arabi.