Israele. Blinken incontra sei ministri degli Esteri della regione

Ha incontrato anche Abu Mazen, 'impegno costante per la soluzione "a due stati".

di Belkassem Yassine

Incontro di due giorni, il 27 e 28 marzo nel Negev, in Israele, di sei ministri degli Esteri: l’israeliano Yair Lapid, l’americano Antony Blinken, l’emiratino Abdullah bin Zayed, il bahreinita Abdullatif bin Rashid al-Zayani, il marocchino Nasser Bourita e l’egiziano Sameh Shoukry. Il vertiche si è concluso con l’annuncio della trasformazione dell’evento in un forum permanente e con l’intento di creare un’architettura volta a “scoraggiare i nemici comuni”. Durante la conferenza stampa congiunta dei sei ministri, Yair Lapid ha detto che “Continueremo il nostro percorso di pace. Stiamo facendo la Storia. Questa nuova architettura regionale basata su progresso, tecnologia, tolleranza religiosa, sicurezza e cooperazione di intelligence intimidisce e scoraggia i nostri nemici, prima di tutti l’Iran e i suoi delegati”.
Nel suo intervento il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti ha indicato che la riunione del Negev sul Medio Oriente “sta cambiando la narrativa e serve a creare un futuro diverso e migliore”. Il capo della diplomazia emiratino, ricordando l’accordo di pace firmato 43 anni fa da Egitto e Israele, ha ammesso che “sfortunatamente abbiamo perso questi 43 anni per conoscerci meglio, per lavorare insieme”.
Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha sottolineato che gli Accordi di Abramo, firmati il 15 settembre 2020 tra Israele, Emirati e Bahrein, hanno reso possibile l’impossibile. Sono state ripristinate le relazioni diplomatiche tra Israele e Marocco. Il primo ministro Naftali Bennett è stato il primo ministro israeliano a visitare Emirati Arabi Uniti e Bahrein e la scorsa settimana i leader di Israele, Egitto ed Emirati hanno iniziato una nuova collaborazione, ha proseguito Blinken. “Israele e Bahrein hanno firmato una decina di accordi nei settori dell’aviazione, bancario e tecnologico. Esponenti di Marocco e Israele si sono incontrati la scorsa settimana per promuovere il turismo”, ha ribadito il segretario di Stato Usa.
Il ministro degli Esteri del Marocco, Nasser Bourita, ha confermato il sostegno di re Mohammed VI a una soluzione a due Stati basata sui confini del 1967 con Gerusalemme Est capitale della Palestina. “Siamo qui nel Negev su istruzioni di sua maestà il re di essere una forza per la pace e di dire che una soluzione alla questione palestinese e al conflitto arabo-israeliano è possibile”. Il Marocco ha svolto un ruolo pionieristico nel processo di pace in Medio Oriente e oggi è pronto a contribuire a dare nuovo slancio a questa dinamica.
La partecipazione del Marocco a questo incontro è una conferma delle forti relazioni che uniscono i due Paesi e la società marocchina con la comunità ebraica in Israele. Dalla firma della Dichiarazione Tripartita (Marocco-USA-Israele) nel dicembre 2020, abbiamo ottenuto molto attraverso lo scambio di visite e le comunicazioni tra i due popoli, la conclusione di numerosi accordi e voli diretti. La presenza diplomatica del Marocco in Israele sarà presto rafforzata”, ha evidenziato Bourita.
Il ministro degli Esteri del Bahrein, Abdullatif bin Rashid al-Zayani, ha sottolineato che l’evento “è un’opportunità per accrescere la prosperità e la sicurezza dei popoli”. È necessario (accrescere la sicurezza) in relazione ai recenti sviluppi, come gli attacchi della milizia Houthi contro le infrastrutture energetiche in Arabia Saudita e negli altri paesi del Golfo. Dobbiamo mettere in pratica quanto previsto dagli accordi per far progredire la sicurezza reciproca e superare le sfide”, ha aggiunto.
Il ministro degli Esteri bahreinita ha ringraziato gli Usa per il sostegno alla sicurezza della regione e Lapid “per questa costruttiva discussione”. “Sottolineiamo il significato storico del nostro incontro nel Negev e lamentiamo gli anni trascorsi senza pace”.
Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha detto che “Non vediamo l’ora di espandere le aree di cooperazione con Israele”, e ha indicato che le discussioni avvenute nel Negev sono state “costruttive e approfondite”, e hanno affrontato le principali sfide regionali e globali, aggiungendo che questi colloqui “ci hanno permesso di discutere il processo di pace tra palestinesi e israeliani e l’istituzione di uno Stato sui confini del 1967, mantenendo la sicurezza di Israele”.
Prima dell’incontro dei sei ministri a Negev, Antony Blinken si è visto con il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas, il quale ha affermato che “ringrazio l’amministrazione del presidente Biden per il supporto che fornisce al popolo palestinese, in particolare all’UNRWA”, e “vorrei dire che la priorità dovrebbe essere sempre quella di trovare una soluzione politica di due Stati che metta fine all’occupazione israeliana della terra di Palestina lungo i confini del 1967, con Gerusalemme Est come sua capitale”.
Da parte sua Blinken ha sottolineato che gli Stati Uniti sono impegnati a ricostruire le loro relazioni con l’Autorità Palestinese e con il popolo palestinese. “Ci siamo concentrati su modi concreti per aiutare a migliorare la vita dei palestinesi”, ed ha spiegato che “c’è un impegno costante nei confronti del principio fondamentale della soluzione dei due stati. Ovviamente le due parti sono molto distanti, quindi continueremo il nostro lavoro per cercare di avvicinarle”.
Blinken, dopo la sua visita a Gerusalemme e Ramallah è arrivato il 28 marzo in Marocco ed è atteso poi in Algeria.