Israele. Gaza: gli Usa minacciano lo stop alle armi. Netanyahu, ‘ce la facciamo da soli’

di Giuseppe Gagliano –

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele è pronto a difendersi da solo in risposta alle minacce degli Stati Uniti di interrompere le consegne di armi se Israele procederà con un’offensiva su Rafah, nel sud di Gaza. Netanyahu ha fatto queste dichiarazioni dopo il fallimento dei negoziati di cessate-il-fuoco al Cairo tra delegazioni israeliane e di Hamas.
Il premier ha sottolineato la determinazione di Israele, ricordando l’embargo sulle armi del 1948 e l’eroismo mostrato per ottenere l’indipendenza. Nonostante le tensioni, ha espresso speranza di superare le differenze con gli Stati Uniti, sottolineando l’importanza della protezione nazionale.
Il presidente Usa Joe Biden ha avvertito che una grande offensiva su Rafah potrebbe portare alla sospensione delle forniture di bombe e proiettili di artiglieria. Tuttavia il portavoce dell’IDF, Daniel Hagari, ha affermato che Israele dispone di armamenti sufficienti per le missioni pianificate.
La situazione a Rafah è critica, con oltre un milione di palestinesi in pericolo e carenza di rifornimenti essenziali. Gli Stati Uniti continuano a consigliare operazioni mirate per evitare un’ulteriore escalation e una crisi umanitaria, ma ad oggi i civili palestinesi uccisi sono quasi 35mila.
Netanyahu ha ribadito che Israele farà tutto il necessario per proteggere il proprio paese, mentre le tensioni con gli Stati Uniti rimangono alte. La situazione umanitaria a Rafah e il futuro delle relazioni israelo-americane dipenderanno dalle prossime mosse sul campo.