Israele. Il programma COVAX in aiuto dei paesi africani per combattere il Covid-19

di Alberto Galvi

Il governo israeliano, sostenuto dalle Nazioni Unite, ha dichiarato che avrebbe donato nelle prossime settimane 1 milione di vaccini contro il coronavirus al programma COVAX, una decisione che fa parte del rafforzamento dei legami di Israele con i paesi africani.
Israele ha stretti legami con un certo numero di nazioni africane e ha stabilito relazioni con il Sudan lo scorso anno nel quadro di una serie di accordi mediati dagli Stati Uniti.
COVAX è un’iniziativa globale che mira a fornire vaccini contro il coronavirus alle nazioni più povere. I suoi principali partner esecutivi sono la GAVI Alliance e la WHO (World Health Organization), con circa 90 paesi che sostengono l’iniziativa.
La ragione di questa scelta è stata che i paesi più ricchi hanno acquisito la maggior parte delle forniture mondiali di vaccini, causando una vasta disuguaglianza nell’accesso ai farmaci. Israele in passato ha dato vaccini in eccesso a paesi amici al fine di averne un ritorno diplomatico.
All’inizio di quest’anno Israele è stato uno dei primi paesi a vaccinare la sua popolazione, ma è stato criticato per non aver condiviso abbastanza le sue forniture con i palestinesi. Alcune dosi erano già state consegnate ad altri paesi, ma il processo è stato interrotto a febbraio per appurare se fosse nell’autorità dell’allora primo ministro Benjamin Netanyahu ordinare i trasferimenti dei vaccini da un paese all’altro. Da allora le autorità hanno vaccinato decine di migliaia di palestinesi che lavorano in Israele e nei suoi insediamenti, mentre i palestinesi che vivono nell’ANP (Autorità Nazionale Palestinese) si sono procurati i vaccini da COVAX e da altre fonti.
Il meccanismo di distribuzione globale dei vaccini COVAX, con sede a Ginevra, mira a garantire l’accesso ai vaccini COVID-19 per tutti i paesi, concentrandosi sui paesi in via di sviluppo e sulle popolazioni vulnerabili. I paesi partecipanti donano dosi di vaccino al COVAX, che poi distribuisce le dosi ai paesi e alle popolazioni bisognose.
I vaccini già pagati da Israele raggiungeranno i paesi africani senza specificare quali, sebbene Israele abbia apparentemente compilato un elenco specifico di paesi con le capacità strutturali per l’amministrazione e la distribuzione delle dosi.
Garantendo una procedura chiara e legale per la donazione, la decisione del 15 dicembre è stata presa congiuntamente dal ministero degli Esteri, dal ministero della Salute e dall’Ufficio del primo ministro, in consultazione con il Consiglio di sicurezza nazionale e l’Ufficio del procuratore generale.