ISRAELE. ‘Indignados’ pronti a ‘marcia di un milione’

Ansa, 2 set 11 –

Dopo sei settimane di serrate manifestazioni di protesta sociale, gli ‘indignados’ israeliani si accingono domani a raggiungere il culmine delle loro attivita’ quando cercheranno di trascinare nelle strade complessivamente un milione di dimostranti in una quindicina di citta’ fra cui Tel Aviv, Gerusalemme, Haifa, Eilat (mar Rosso) e Kiryat Shmona (al confine con il Libano). Nell’attendamento del Boulevard Rotschild di Tel Aviv ed in altri attendamenti eretti in queste settimane in altre citta’ gli attivisti – assistiti dal movimento studentesco universitario – moltiplicano gli sforzi organizzativi per garantire il successo della manifestazione. A quanto pare alla sua conclusione, le tende potrebbero essere ripiegate nella fiducia che sia adesso possibile tradurre le massicce dimostrazioni di piazza gia’ avvenute in una nuova politica sociale del governo. In un acceso editoriale, il quotidiano Haaretz rileva che le proteste ”hanno gia’ mutato il linguaggio politico” in Israele e sollecita i lettori a riversarsi nelle piazze ”perche’ domani – sostiene – si decidera’ il carattere della nostra societa’: se continuera’ ad essere sonnolenta… oppure si scoprira’ combattiva. Se continueremo ad essere un Paese dove si paga molto per ricevere poco e dove la maggior parte della ricchezza e’ custodita nelle mani di pochi, oppure si avra’ un cambiamento”. Nel frattempo pero’ un sondaggio di opinione condotto ieri dalla radio statale sembra dimostrare che l’attuale governo non e’ stato indebolito dall’estate di proteste sociali e che, se si tornasse a votare oggi, i partiti nazionalisti e confessionali riceverebbero 69 dei 120 seggi alla Knesset. Il partito centrista Kadima crollerebbe da 28 a 18 seggi, mentre i laburisti – dopo la scissione condotta da Ehud Barak – avrebbero solo 10 seggi.