ISRAELE. Stato condannato a risarcimento per uccisione bambina palestinese. Intanto finisce in manette altro deputato di Hamas

Ansa, 26 set 11 –

Un tribunale di Gerusalemme ha condannato oggi lo Stato d’Israele a risarcire un milione e mezzo di shekel (oltre 430.000 dollari) alla famiglia di una bambina palestinese di 10 anni, uccisa da un proiettile di gomma sparato da militari israeliani nel gennaio del 2007. L’episodio avvenne in un villaggio non lontano da Gerusalemme, in una giornata di tafferugli. La bambina, figlia di un noto attivista non violento arabo, coinvolto in attivita’ pacifiste e di dialogo, si trovava dinanzi a scuola con la sorella – ad alcune centinaia di metri dal luogo degli incidenti – quando fu colpita alla testa da un proiettile di gomma sparato dai militari in risposta a ragazzi che lanciavano pietre. Mori’ dopo due giorni di agonia, in ospedale. In un primo momento le autorita’ israeliane sostennero che la bambina, Abir Aramin, era stata colpita da una sassata. Ma le denunce di un’organizzazione pacifista portarono alla luce infine la verita’, certificata dall’esito dell’autopsia. Il tribunale ha imposto ora il risarcimento sulla base di un precedente giudizio che aveva dichiarato ingiustificato e indiscriminato il fuoco indirizzato dai militari in quella circostanza, ben oltre l’area da cui era partita la sassaiola. Sempre a Gerusalemme, oggi, la polizia israeliana ha intanto arrestato Ahmad Attoun, gia’ parlamentare palestinese eletto nelle liste degli integralisti di Hamas. Incarcerato una prima volta nel 2006, e poi rilasciato, Attoun si era rifugiato da qualche tempo in una tenda all’interno del cortile della sede della Croce Rossa a Gerusalemme est. La polizia israeliana ha affermato di averlo catturato all’uscita dal compound, mentre un compagno di Attoun ha accusato gli agenti di aver violato il territorio della Croce Rossa. Ahmad Attoun e’ solo l’ultimo di una serie di notabili di Hamas ri-arrestati negli ultimi mesi a Gerusalemme est e in Cisgiordania dalle forze israeliane sulla base d’imputazioni rimaste finora sconosciute.