Istanbul. 4 bottiglie di vino fanno scoppiare la polemica sulla laicità

di Enrico Oliari –

Polemica in Turchia dopo che a una donna che aveva con sé quattro bottiglie di vino durante il mese del digiuno islamico del Ramadan, le è stato proibito di salire a bordo di un traghetto diretto dall’isola di Burgaza, al largo di Istanbul, verso Kabatas, nella parte europea della città: un addetto della Ido, la compagnia di navigazione, le si è scagliato contro per via delle quattro bottiglie di liquido infernale.
La lettera di scuse della compagnia, in cui si parlava di un’incomprensione e comunque dell’inesistenza del divieto di portare bottiglie di vino a bordo dei propri traghetti, non è servita per placare le polemiche ed il Milliyet, giornale di opposizione al governo islamico-moderato, ha pubblicato un editoriale a firma di Vedat Minor nel quale ci si chiedeva se “Viviamo in Arabia Saudita o Iran? È proibito portare vino nelle nostre case? Siamo, come cittadini, non autorizzati a portare vino nelle nostre case?”.
L’accusa, una fra le tante, è quella rivolta al gabinetto di Recep Tayyip Erdogan, a guida del paese dal 2002, di alimentare il sentimento religioso nel Paese, tradizionalmente laico, per farlo virare su posizioni sempre più conservatrici.
A metà luglio, su richiesta dell’associazione no profit turca Yesilay, legata al governo e agli ambienti islamici, lo stesso Erdogan era intervenuto per proibire la distribuzione di birra alla manifestazione dell’Efes Pilsen One Love, organizzata nel campus della Bilgi University: “Come può succedere una cosa del genere? – aveva dichiarato il premier ai giornalisti – Gli studenti vanno all’università per ubriacarsi o per studiare? Possono andare a bere nei posti fuori dall’università”.
In realtà la società turca rischia di spaccarsi proprio in materia di laicismo, il che potrebbe rivelarsi un ostacolo alla tanto sospirata adesione all’Unione europea.