La Brexit fa tremare i mercati. E Schaeuble minaccia, “dentro è dentro, fuori è fuori”

di Guido Keller

draghi con schaeubleIl rischio Brexit, ma anche le elezioni in Spagna e la fragilità dei sistemi bancari, continuano a pesare sui mercati: i sondaggi danno il fronte del “sì” per l’uscita della Gran Bretagna come in continua crescita, addirittura sopra i contrari, per cui ieri i mercati europei hanno bruciato qualcosa come 174 miliardi di euro.
Tra le borse europee Milano è stata la peggiore, con perdite del 3,62% trascinate soprattutto dai bancari. Madrid ha perso il 3.08%, Francoforte il 2,52%, Parigi il 2,24%, mentre Londra ha limitato le perdite al 1,86%.
La Brexit fa paura, ma il ministro dell’Economia tedesco Wolfang Schaeuble è intervenuto drasticamente per dire “Dentro è dentro, fuori è fuori”, cioè che se la Gran Bretagna esce dall’Unione Europea, esce da tutto, mercato unico compreso.
Per Schaeuble una soluzione sul modello della Svizzera o della Norvegia non è ipotizzabile, dal momento che verrebbe chiesto alla Gran Bretagna di “rispettare delle regole di un club da cui vuole ritirarsi”.
Il ministro ha inoltre paventato un effetto domino, per cui potrebbero esservi anche altri paesi pronti a lasciare la Casa comune, ma “con le mie controparti nella zona euro faremo tutto il possibile per contenere queste conseguenze”, e “ci stiamo preparando a tutti gli scenari possibili per limitare i rischi”.
Ma cosa accadrà il 24 giugno se vinceranno i sostenitori della Brexit? Schaeuble ha spiegato che “La Bce si sta preparando, così come la Banca d’Inghilterra” “al fine di garantire la liquidità sui mercati”, poiché “nessuno sa come potranno reagire i mercati”.
Sul tema della Brexit è intervenuto qualche giorno fa il governatore della Bce Mario Draghi, il quale ha garantito che esiste un “piano B”, ovvero che l’Eurotower è tecnicamente pronta ad affrontare scossoni e turbolenze conseguenti all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
Parlando ieri al convegno di Confindustria di Santa Margherita Ligure, il premier italiano Matteo Renzi ha detto che “alla fine prevarrà il buon senso”, ma se così non dovesse essere, “ci sarebbe turbolenza finanziaria, i mercati sono già nervosi, ma sul medio-lungo non sarei preoccupato per l’Italia, anzi in termini egoistici si aprirebbero opportunità”.