La Cina accusa gli Usa, ‘deterioramento dei diritti civili’

du C. Alessandro Mauceri

Lo scontro tra Cina e alcuni paesi occidentali ormai non riguarda più solo i dazi, bensì ogni settore, compreso quello dei diritti umani. A Ginevra Chen Xu, rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite, parlando a nome di diversi paesi ha affermato che esistono “doppi standard” utilizzati da alcuni paesi come pretesto per interferire negli affari interni dei paesi in via di sviluppo. Chiaro il riferimento ad alcuni paesi occidentali. La dichiarazione presentata alla 56ma sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite sarebbe stata sottoscritta dal “Gruppo di amici sulla promozione e la protezione dei diritti umani attraverso il dialogo e la cooperazione” e da alcuni paesi.
“Il godimento dei diritti umani da parte di tutti è una ricerca comune dell’umanità”, ha detto Chen, sottolineando che il Consiglio per i diritti umani e altri meccanismi internazionali per i diritti umani devono sostenere l’equità e la giustizia, rispettare gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e aderire ai principi di universalità, imparzialità, obiettività, non politicizzazione e non selettività nel loro lavoro e nel loro funzionamento.
A confermare che quelle di Chen non sono solo parole, alla fine di maggio l’Ufficio informazioni del Consiglio di Stato cinese ha pubblicato il Rapporto sulle violazioni dei diritti umani negli Stati Uniti d’America nel 2023, un documento nel quale la Cina denuncia il peggioramento della situazione dei diritti umani negli USA riportando fatti e cifre. Secondo gli analisti di Pechino, negli USA i diritti civili e politici sono stati ridotti a “semplici chiacchiere”. Molti settori mostrano un netto peggioramento: dalla violenza armata, alla brutalità della polizia (secondo Pechino inefficace il sistema di responsabilità delle forze dell’ordine). E poi il problema delle carceri e del “lavoro forzato” cui spesso sono costretti i detenuti.
Nel rapporto si parla anche di polarizzazione politica, di “manipolazione delle elezioni” e del “declino della credibilità del governo”.
“La malattia cronica del razzismo persiste”, si legge nel rapporto. Chiaro il riferimento alle discriminazioni razziali e alle disuguaglianze in diversi campi. I “diritti dei nativi americani sono stati costantemente violati” e “l’ideologia razzista si sta diffondendo in modo virulento negli Stati Uniti e si sta diffondendo oltre i confini”. Ma non basta: la crescente disuguaglianza economica e sociale rende la vita estremamente difficile per le fasce più povere della popolazione.
Gli esperti cinesi non hanno mancato di sottolineare il fatto che gli Stati Uniti si sono rifiutati di ratificare numerosi accordi internazionali sui diritti umani, a cominciare dal Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali. Diritti che vengono stigmatizzati come “formaggio del welfare”. Gli USA non hanno ratificato neanche la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne e rimangono l’unico Stato membro delle Nazioni Unite a non aver ratificato la Convenzione sui Diritti del Fanciullo. Una situazione che consentirebbe “persistenti violazioni dei diritti delle donne e dei bambini nel paese”.
Non poteva mancare una nota sulla politica estera degli USA. Oltre confine gli Stati Uniti d’America “hanno a lungo perseguito l’egemonismo, praticato l’unilateralismo e la politica di potenza, e creato crisi umanitarie”. “Negli Stati Uniti i diritti umani sono essenzialmente un privilegio di cui godono solo pochi. I vari problemi dei diritti umani nel paese minacciano seriamente e ostacolano il sano sviluppo della causa mondiale dei diritti umani”, si legge nel rapporto.
Uno stato di cose già grave, ma che nell’ultimo anno “ha continuato a deteriorarsi”: “Mentre una minoranza dominante detiene il dominio politico, economico e sociale, la maggior parte della gente comune è sempre più emarginata, con i loro diritti e libertà fondamentali che vengono ignorati”, dicono gli esperti cinesi.
Non è la prima volta che il governo cinese pubblica un rapporto sulle violazioni dei diritti umani negli USA. La vera novità è che, fino ad oggi, questi rapporti erano stati letti da pochi e quasi esclusivamente all’interno dei confini cinesi. Raramente se ne era parlato a livello internazionale. Dell’ultimo rapporto invece ne stanno parlano in molti, anche diversi media occidentali. E questo significa che, anche in questo settore, sta venendo meno il predominio occidentale.