La nuova sfida di Rondine all’Onu: coinvolgere gli stati nella creazione di un modello di lesdership di pace

Da Harvard all’ONU il Metodo Rondine al centro dell’evento promosso delle Rappresentanze permanenti di Italia, Armenia e Giordania e Unione Europea per ripensare una nuova governance globale

di Domenico Laurenda * –

Ridurre i conflitti armati nel mondo formando i futuri leader globali di pace. È questa l’ambiziosa proposta di Rondine Cittadella della Pace che vuole rispondere così al bisogno di nuove guide capaci di governare le sfide della globalizzazione in un mondo sempre più diviso. Rondine è tornata alle Nazioni Unite, a un anno del lancio della campagna Leaders for Peace, per rinnovare il suo appello e proporre agli Stati che vorranno sostenerla di collaborare alla costruzione di quello che sarà il risultato concreto della campagna: la Global Leaders School. Una proposta di formazione e specializzazione di alto livello per gli studenti e giovani professionisti provenienti da tutto il mondo, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030 4.7 e 4 per un’istruzione di qualità, equa e inclusiva.
L’evento che si è svolto ieri – 5 dicembre – presso la sede delle Nazioni Unite di New York è stato organizzato in collaborazione con la Rappresentanza Permanente italiana, le Rappresentanze Permanenti di Armenia e Giordania e la Delegazione dell’Unione Europea presso le Nazioni Unite, l’Ufficio dell’Inviato Speciale del Segretario Generale per la Gioventù, l’OHCHR e il Dipartimento delle Nazioni Unite per la Comunicazione Globale.
“A un anno di distanza dal lancio della campagna “Leaders for Peace”, Rondine torna al Palazzo di Vetro per un punto di situazione con i protagonisti di questa iniziativa: i giovani studenti della Cittadella della Pace. Sono loro i leader di domani: siamo qui per portare le loro proposte ai tavoli che contano, quelli in cui si decide come affrontare a livello globale le sfide di oggi. Rondine è fonte di ispirazione ed esempio perché mette i giovani al centro: pace e coesistenza pacifica si fondano sull’apertura al dialogo e sulla comprensione dell’altro, valori che questi ragazzi – pur avendo vissuto esperienze drammatiche – hanno fatto propri attraverso il metodo Rondine. Oggi, proprio in queste sale, vengono a ricordarcene l’importanza.” ha affermato l’Ambasciatrice Mariangela Zappia, Rappresentante Permanente italiana all’ONU.
“Per la prima volta Rondine è al centro di un evento promosso non solo dall’Italia ma anche dalle rappresentanze di altri Stati e agenzie ONU e questo dimostra il riconoscimento del forte potenziale del metodo che propone. Potenziale riconfermato dall’interesse del mondo accademico americano e canadese”. Afferma Franco Vaccari, presidente di Rondine Cittadella della Pace.“Davanti a noi una sfida globale per ridisegnare il futuro delle relazioni fra i governi e della società. Sfida nella quale vogliamo coinvolgere i Paesi affinché sostengano la campagna Leaders for Peace e partecipino alla creazione della Global Leaders School perché diventi uno strumento formativo efficace e aperto a giovani di ogni nazionalità che vogliano formarsi come leader nel campo della politica, dell’impresa a della formazione”.
Un anno fa, settant’anni dopo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, proprio al Palazzo di Vetro di New York i giovani studenti di Rondine hanno lanciato la campagna globale “Leaders For Peace” per chiedere ai capi di stato di destinare un importo simbolico – corrispondente al costo di un’arma – del loro budget per la difesa in favore di borse di studio per i futuri leader di pace e di porre un focus specifico sui diritti umani nei loro programmi nazionali di istruzione. Dopo l’impegno dell’Italia con la firma della campagna da parte del premier Giuseppe Conte, Rondine intende mettere a disposizione il proprio Metodo, fondato sull’esperienza ventennale nell’educare le giovani generazioni alla risoluzione dei conflitti, alla diplomazia di secondo livello e alla promozione della pace e dei diritti umani con l’obiettivo di disinnescare il conflitto attraverso il dialogo e trasformarlo in un’occasione di crescita e sviluppo della società. Metodo che è stato al centro di un tour di lezioni e incontri, tenuti dal Presidente Franco Vaccari, nelle più prestigiose università canadesi e americane tra cui il St. Michael’s College, University of Western Ontario e King’s College, Manitoba University, St. Paul’s College, in Canada, la George Mason University e l’American University di Washington, il National Centre for Truth and Reconciliation e il Centre for Human Rights Research e infine la prestigiosa Università di Harvard.
L’obiettivo è costruire un modello di leadership che possa diventare strumento efficace di pace oltre che un modello rispondente alle specifiche necessità globali che emergeranno dalla riflessione avviata al tavolo di lavoro delle Nazioni Unite.

* PR & Media Relations Junior Rondine.