La Repubblica di Moldavia e la Comunità politica europea

di Antoniu Martin * –

HISINAU (Moldavia). La guerra in Ucraina ha determinato, tra tante altre cose, una sempre più netta “separazione delle acque” tra gli Stati che assumono il sistema democratico e quelli che sono governati da dittatori o autocrati. È noto che molti Stati che facevano parte dell’URSS sono oggi democrazie, alcune delle quali sono addirittura membri della NATO e dell’UE.
L’Unione Europea, come costruzione che unisce Stati democratici a economia di mercato, ha sviluppato una politica di buon vicinato con i Paesi dell’ex spazio sovietico, portando avanti vari programmi a loro vantaggio. Attualmente l’Ucraina e la Repubblica di Moldavia hanno lo status di Paesi candidati all’adesione all’UE, fatto che apre nuove prospettive per la comunità europea ma anche per Kiev e Chișinău.
All’inizio di ottobre, durante il primo vertice della Comunità politica europea, si sono riuniti i rappresentanti degli Stati dell’UE, della Gran Bretagna, della Norvegia, dell’Islanda e della Svizzera, nonché dei 17 Paesi nelle immediate o più lontane vicinanze dell’Unione Europea.
Secondo alcuni analisti l’incontro ha rappresentato un tentativo di formare un cerchio di Stati amici dell’UE, nel contesto della guerra in Ucraina, con in gioco l’approccio unitario in materia di sanzioni contro la Federazione Russa e nel campo energetico. Inoltre, secondo l’ideatore del C.P.E., il presidente francese Emmanuel Macron, questo nuovo progetto deve rappresentare un nuovo spazio di “cooperazione politica e di sicurezza, nel settore energetico, dei trasporti, degli investimenti e della libertà di circolazione dei cittadini”. Altri commentatori ritengono che questo nuovo formato costituirebbe una premessa per una futura architettura di pace e sicurezza senza la Federazione Russa. Inoltre, questo nuovo formato potrebbe accrescere e consolidare il partenariato transatlantico.
Certamente la Repubblica di Moldavia, che inequivocabilmente ha intrapreso la via europea, deve ancora affrontare molti condizionamenti del periodo sovietico e anche più recente. La questione transnistriana, la difficile situazione energetica, il forte aumento del tasso d’inflazione incide sulla società della Repubblica di Moldavia e possono rappresentare importanti ostacoli al processo di adesione all’UE, essendo utilizzati come vere e proprie “armi” dalla propaganda russa, che sta conducendo un’importante guerra informativa contro questi paesi.
La Repubblica di Moldavia ha ancora bisogno del sostegno da parte della comunità degli Stati occidentali, di investimenti e programmi di finanziamento. Senza dubbio, la visibilità internazionale della Repubblica di Moldavia è molto aumentata di recente e l’organizzazione a Chișinău, nella primavera del 2023, della seconda edizione del vertice C.P.E. rappresenta un nuovo messaggio attestante che questo Paese è sempre più ancorato alla famiglia europea.

* Storico e analista politico rumeno.

Articolo in mediapartnership con il Giornale Diplomatico.