La Russia in America Centrale: il Nicaragua è la nuova testa di ponte

di Francesco Cirillo –

Negli ultimi anni la Russia è penetrata pesantemente nella sfera di sicurezza di Washington dell’America Centrale riallacciando rapporti privilegiati con il Nicaragua, cosa che preoccupa seriamente gli alti vertici americani.
Intervistato da Emily H. Blasco per il quotidiano spagnolo Abc, il ricercatore del Csis (Center for Strategic and International Studies) Douglas Feira ha affermato che nel paese mesoamericano la presenza russa è molto sospetta e che sono 5 fattori che in proposito lo insospettiscono:

– Il primo riguarda una stazione satellitare a Chaika, a sud-est di Managua, inaugurata nell’aprile del 2017. Dell’impianto, ufficialmente di proprietà della Glonass (il sistema satellitare globale russo), non sono note ne’ le informazioni che riguardano la sua realizzazione ne’ il contratto; oltretutto quasi tutti i dipendenti sono russi e gli strumenti appartengono all’azienda russa Roskomos. Per questo si sospetta che l’impianto venga utilizzato per operazioni di spionaggio, vista la sua vicinanza all’ambasciata statunitense.

– Il secondo punto è legato alla presenza militare russa nel paese, ufficialmente per motivi umanitari e per la partecipazione ad operazioni militari in coordinamento con le truppe nicaraguensi. L’anno scorso il governo nicaraguense aveva autorizzato Mosca ad inviare nel paese circa 400 militari russi, come 400 sono anche gli uomini degli equipaggi delle navi militari russe che sono attraccate nei porti nicaraguensi. Il presidente Daniel Ortega ha cercato di tranquillizzare l’opinione pubblica sulla presenza russa nel paese parlando di temporaneità, anche se la sostanza non cambia.

– Il terzo punto, per Douglas Feira, è la possibilità concreta di vedere un nuovo porto nicaraguense finanziato dalla Russia. Il governo di Managua ha messo al vaglio un progetto per la costruzione di un nuovo porto sulle coste orientali del paese, che si affaccerà sul Mar dei Caraibi, finanziato da Taiwan, la Federazione Russa ed altri paesi. Per il ricercatore del Csis la realizzazione del porto avvantaggerà gli interessi del Cremlino nella regione dell’America Centrale.

– Altro punto è la cooperazione militare tra Mosca e Managua.
L’anno scorso il Nicaragua ha ricevuto ben 20 carri armati T-72B da Mosca, parte di un accordo che prevede un totale di 50 tank. Le forniture militari russe però non si limitano ai soli mezzi corazzati. La commessa sulle forniture prevede un elenco di cui fanno parte quattro motovedette, due imbarcazioni missilistiche, velivoli da addestramento e, ricevuti in precedenza, 12 sistemi per la difesa aerea e 2 elicotteri. Secondo alcuni esperti le forniture militari russe servono al governo di Ortega per reprimere possibili proteste anti-governative.

– Secondo la Banca centrale nicaraguense il paese ha ricevuto dal 2007 ad oggi aiuti da Mosca pari a 151 milioni di dollari. Oltre ad aver inviato mezzi di trasporto e grano, ed ad aver siglato diverse convenzioni finanziarie, i due paesi hanno inaugurato nella capitale del paese mesoamericano un centro di formazione per combattere il traffico di droga, finanziato direttamente con capitali russi.
Per Feira l’edificio che ospita il centro di formazione è il fulcro di attività illecite attuate da Mosca in Nicaragua. Infatti, fa notare Feira, all’ingresso della struttura si nota un cartello dov’è scritto che il complesso è di proprietà del ministero dell’Interno russo e che ai piani superiori, dove sono ammessi solo dipendenti russi, si svolgerebbero attività illegali.
Secondo l’esperto il Nicaragua potrebbe diventare la Cuba di Mosca del 21mo secolo, con il ruolo che ebbe l’isola caraibica durante la Guerra Fredda.