La Tobin Tax: quali conseguenze per i risparmiatori?

di Luca Nardi –

È giusto che a pagare in parte i costi della crisi sia quella finanza che è stata poi alla base della bolla che da Wall Street fino alle nostre fabbriche ha falcidiato l’economia occidentale degli ultimi 6 anni? Intorno a questo interrogativo ruotano le domande dei principali esperti di economia mondiale, e su questa possibilità stanno seriamente ragionando molti dei principali Paesi dell’area UE.
Si parla in particolare di Tobin Tax, ovvero una tassa proporzionale che dovrebbe andare a colpire tutte le transazioni effettuate nei mercati azionari ed obbligazionari all’interno dell’area UE.
Ad ipotizzare l’introduzione della Tobin Tax è stato nel lontano 1972 quel James Tobin, già Premio Nobel per l’economia, che ha dato poi il nome alla tassa stessa. Secondo le ipotesi dell’economista una tassa del genere dovrebbe avere un’aliquota tra lo 0,05% e l’1% rispetto alla transazione a cui è riferita.
Per capire di che numeri si sta parlando basti pensare che con un’aliquota al 1% i governi riuscirebbero a raccogliere circa 1660 miliardi di dollari in tasse.
Ecco perché si è parlato di Tobin Tax anche durante l’ultimo l’ultima riunione dell’Ecofin, un consesso in cui si sono ritrovati insieme i Ministri delle Finanze di tutti i Paesi dell’Unione Europea. La posizione emersa da parte dei ministri di Francia, Germania, Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, Belgio, Austria, Estonia e Slovacchia è quella di far partire la Tobin Tax già dall’inizio del 2015 (anche se alcune voci parlano di un possibile anticipo nella sua introduzione già prima della fine dell’anno in corso), mentre la Gran Bretagna si è dimostrata assolutamente contraria a questa ipotesi e con lei anche la Svezia. L’avversione degli inglesi non deve però stupire; Londra ed in particolare la sua City, cuore finanziario dell’Europa, sarebbe la prima a risentire gli effetti dell’applicazione di questa tassa.
E quali invece saranno gli effetti sulle tasche dei risparmiatori? Al momento non è ancora possibile definirli con esattezza. In teoria, e sottolineiamo “in teoria”, la Tobin Tax non dovrebbe andare ad incidere su conti correnti e conti deposito per i quali la tassazione è già stata aumentata di oltre 10 punti percentuali da parte del governo Renzi. A pagare di più saranno risparmiatori e broker che muovono i soldi in Borsa, tanto più gli speculatori ovvero quelli che fanno margini muovendo piccole quantità di denaro in piccoli investimenti.