La Turchia pronta a riallacciare i rapporti con Damasco

di Ehsan Soltani –

yildirimDopo cinque anni di guerra, con l’evidente supporto fornito ai ribelli siriani e ai gruppi jihadisti (da Jabat al-Nusra all’Isis), la Turchia sarebbe pronta a fare marcia indietro e a riallacciare i rapporti con il governo di Damasco.
Di certo il presidente Recep Tayyp Erdogan non ci aveva visto giusto, quando nel 2011 aveva profetizzato che “al-Assad cadrà in due settimane” e che “presto pregheremo con i nostri fratelli (ribelli) nella Grande moschea degli Omayyadi di Damasco”: le carte in tavola sono cambiate, al-Assad non solo ha resistito, ma forte dell’appoggio di russi e iraniani ha contrattaccato e ripreso territori all’Isis e ai ribelli, questi spesso amalgamati con i gruppi jihadisti, per cui la Turchia è oggi con le spalle al muro e soprattutto con il rischio che presto rientrino 10mila combattenti dell’Isis con passaporto turco.
Difatti, dopo aver cercato di riaprire le relazioni con i russi e con Israele, oggi il premier turco Binali Yildirim ha affermato che “Sono certo che torneremo a relazioni normali anche con la Siria”. Ha quindi aggiunto che “per un successo nella lotta al terrorismo occorre stabilizzare la Siria e l’Iraq”.
Già ieri era intervenuto in modo simile, affermando che “continueremo a migliorare le relazioni con i nostri vicini. Non ci sono molti motivi per scontrarsi con l’Iraq, la Siria o l’Egitto, mentre ne abbiamo molti per sviluppare la nostra cooperazione”. “Miglioreremo i nostri rapporti di amicizia – ha insistito – con tutti i Paesi che circondano il mar Nero e il Mediterraneo. Manterremo i nostri disaccordi al minimo”.