La vittoria di Trump si presenta come un’opportunità per Putin

di Francesco Cirillo

putin vladimirLa vittoria di Donald Trump si è presentata come un tornado che ha scosso l’opinione pubblica internazionale,ha disatteso le previsioni dei sondaggisti e dei giornalisti americani ed europei.
Al contrario Mosca si è espressa positivamente e si è augurata una ripresa dei rapporti diplomatici con Washington. Putin, che si è schierato neanche tanto velatamente a favore del tycoon, spera ora che con la nuova amministrazione Trump possa avere inizio nuova era di cooperazione, ovvero che la nuova presidenza, che si insedierà il 20 gennaio, arrivi ad una soluzione per le diverse crisi in corso.
Il punto di rottura con la presidenza Obama è stata la crisi Ucraina e l’annessione russa della Crimea nel marzo del 2014, cosa che ha portato al congelamento delle relazioni diplomatiche.
L’applicazione delle sanzioni, volute dagli Usa, ha alzato la tensione tra le due potenze e la Russia ha posizionato la sua politica estera verso oriente, riavvicinandosi alla Cina e al Giappone, nel contempo mantenendo stretti rapporti con la Serbia.
Tra il 2015 e il 2016 la tensione si è alzata con l’intervento russo in Siria a fianco di Bashar al-Assad, rafforzando di conseguenza la propria presenza in Medio Oriente, grazie anche alle relazioni con l’Iran. La Russia ha poi riallacciato i rapporti con lo stato d’Israele e, sentitasi tradita dalla politica di Obama, ha firmato accordi commerciali e di cooperazione militare con diversi paesi della regione; il presidente russo Vladimir Putin ha inoltre cercato di intervenire nei negoziati israelo-palestinesi.
La palese incertezza di Obama ha aiutato indirettamente la politica estera di Putin e il presidente russo ne ha saputo approfittare. L’accordo firmato con l’Arabia Saudita in occasione del G20 tenutosi in Cina nel settembre 2016 e volto a fermare la crisi del prezzo del petrolio, ha dimostrato la capacità di Putin di muoversi nel vuoto diplomatico lasciato da Washington.
Ora l’elezione di Donald Trump potrebbe tradursi per la Russia nella concreta possibilità di riallacciare l’alleanza a discapito dei falchi europei, ora alle prese con il timore che il ciclone Trump possa favorire il rafforzamento dei movimenti nazionalisti ed euroscettici.