Laos. Gli Usa fanno una black list sul traffico di droga, prostituzione e fauna selvatica

di Alberto Galvi

Le autorità del Laos del distretto di Ton Pheung nella SEZ (Special Economic Zone) del Triangolo d’Oro hanno trovato 431 donne impiegate come lavoratrici del sesso di cui 31 infette da malattie sessualmente trasmissibili. Di queste 224 sono cittadine laotiane, 108 cinesi, 79 birmane e altre provenienti da Thailandia, Vietnam e Russia.
Alcune di queste donne svolgono attività sessuale come occupazione secondaria in luoghi di intrattenimento e sono residenti private, dipendenti di hotel o assistenti di saloni di massaggi. Le maggior parte delle lavoratrici del sesso in Laos proviene da famiglie povere, un gran numero da minoranze etniche del Paese.
Secondo la legge laotiana la prostituzione è illegale, ma il Paese rimane sia una destinazione che un transito per il traffico di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale. Il gruppo ribelle NDAA (National Democratic Alliance Army) gestisce il gioco d’azzardo, la prostituzione e il commercio di animali selvatici in via di estinzione.
Il dipartimento del Tesoro degli Usa ha ufficialmente inserito il Kings Romans Casino con sede nella SEZ del Triangolo d’Oro, sul fiume Mekong vicino alla Thailandia e al Myanmar, nella sua lista nera delle sanzioni contro la criminalità organizzata nel 2018, definendolo un hub per il traffico di esseri umani, droga e fauna selvatica. Le sanzioni coinvolgono il gruppo Kings Romans Company con sede a Hong Kong, che gestisce i casinò.
L’OFAC (Office of Foreign Assets Control) del dipartimento del Tesoro degli Usa, in collaborazione con la DEA (Drug Enforcement Administration), ha designato una rete di quattro persone e tre entità in tre Paesi differenti che sono Laos, Thailandia e Hong Kong, a sostegno di Zhao Wei TCO per assisterla, sponsorizzarla o fornirle materialmente supporto finanziario, materiale o tecnologico, o beni o servizi.
Dal Myanmar al Laos poi attraverso la Cambogia questa è ora una delle principali rotte della droga proveniente dal Triangolo d’Oro. Il Laos è diventato un hub strategico per il trasporto di metanfetamine provenienti da Myanmar verso i mercati del Sud-Est asiatico e dell’Australia.
Un’altra fonte di reddito lucrativa per la criminalità laotiana è il contrabbando di fauna e di flora selvatiche verso Paesi vicini come Cina, Thailandia e Vietnam. Questo commercio illegale non solo rappresenta una seria minaccia per lo sviluppo economico e sociale del Laos, ma anche per la sopravvivenza di animali e piante selvatiche e anche per la sicurezza ecologica e sanitaria nazionale del Paese.