LIBIA. Farnesina, ‘sempre sostenute le attività italiane nel paese’

TMNews, 2 ott 11 –

In relazione alle dichiarazioni del presidente della Camera di Commercio Italafrica, Alfredo Cestari, relative al presunto danno che le imprese italiane subirebbero con il cambio di regime in Libia, “la Farnesina precisa che il governo italiano ha sin dall’inizio della crisi libica seguito da vicino gli interessi della comunità economica ed imprenditoriale ed operato in raccordo con le nuove autorità libiche affinché le attività italiane potessero essere preservate anche nel nuovo contesto”. Secondo quanto si legge in un comunicato del ministero degli Esteri “è proprio grazie all’azione ed al posizionamento internazionale del governo italiano nella crisi, fortemente apprezzati dalle nuove forze politiche libiche e dal popolo libico, che l’Italia può oggi essere fiduciosa circa la prospettiva di una piena ripresa – appena le condizioni interne in Libia lo consentiranno – dei propri rapporti con la Libia”. “E’ questo il messaggio che il governo italiano e da ultimo il ministro degli Esteri Frattini in visita a Tripoli hanno potuto raccogliere dagli interlocutori libici nelle numerose occasioni di incontro”, si spiega ancora nel comunicato. “In questa sua azione il governo italiano ha sin dall’inizio coinvolto ed impegnato in maniera inclusiva tutti i principali soggetti e componenti del nostro Sistema economico-industriale e finanziario. Il governo italiano è a tal fine stato il primo, tra gli europei, ad inviare un proprio Console generale a Bengasi ed ad avere in Libia, dopo la liberazione di Tripoli, un ambasciatore pienamente accreditato e capace di operare per la piena ripresa dei rapporti a tutti livelli tra i due paesi”, aggiunge la Farnesina. “Tutto ciò – insiste il ministero degli Esteri – nella consapevolezza che nell’attuale fase della transizione libica, ed in attesa della costituzione di un governo di transizione, i nuovi interlocutori libici non hanno potuto per ora sottoscrivere specifici impegni formali con alcuno Stato”. “Il governo italiano continuerà ad operare in questa direzione, in stretto raccordo con coloro che realmente rappresentano il sistema produttivo del nostro paese e prescindendo da dichiarazioni false e strumentali di coloro che tale sistema invece non rappresentano”, conclude la Farnesina.